Banco BPM balla da solo, Castagna rimane AD
Banco BPM: Castagna confermato AD, UniCredit & Co possono aspettare
Il numero uno di Banco BPM Giuseppe Castagna, incoronato nuovamente ceo della banca, rimanda al mittente i rumor e desideri vari di chi ha parlato, nei giorni scorsi, di un matrimonio tra Piazza Meda e UniCredit. Una ipotesi, quella di una operazione di M&A tra le due banche italiane, che più volte ha fatto capolino negli ultimi anni.
Castagna vuole però ballare da solo, almeno per ora.
“Una delle nostre priorità più importanti per i prossimi mesi sarà l’aggiornamento del nostro piano industriale su base stand-alone che, sono sicuro, riuscirà a tendere verso il miglioramento dei target recentemente annunciati”, ha detto Giuseppe Castagna, nel giorno in cui l’assemblea degli azionisti dell’istituto si è riunita per l’approvazione dei conti ma anche per votare per il rinnovo del cda.
Giuseppe Castagna è stato riconfermato amministratore delegato, una carica che ricopre dal 2017.
Le sue parole avranno gelato, insieme ai recenti rumor di mercato, anche Fabrizio Palenzona, ex vicepresidente di UniCredit che, l’altro ieri, in occasione della sua nomina a presidente della Fondazione CRT , aveva sponsorizzato il deal tra Banco BPM e Unicredit.
Fondazione CRT detiene una quota dell’1,9% in UniCredit e un’altra dell’1,8% nel capitale di Banco BPM.
“L’idea di Profumo (Alessandro Profumo, al momento ceo di Leonardo e in passato numero uno di UniCredit) era quella di rafforzare UniCredit in Lombardia, dove la banca faceva fronte a un gap, rispetto alle sue rivali. Venti anni più tardi, quel gap è ancora lì, il che significa che il valore strategico del deal permane”, ha detto Palenzona, interpellato dal quotidiano La Repubblica.
L’agenzia Reuters ha ricordato a tal proposito che, nato dalla fusione tra BPM e l’ex banca di Verona Banco Popolare, Banco BPM controlla il 12% del mercato bancario della Lombardia, il doppio rispetto alla quota di UniCredit.
Ma per ora Castagna sembra voler andare dritto per la sua strada, che porta il nome di stand-alone.
Banco BPM: Credit Agricole sale ancora
Nel frattempo, all’inizio della riunione dell’assemblea degli azionisti di Banco BPM, è emersa una novità sulla presenza nell’istituto di Credit Agricole, banca prima azionista del gruppo.
La presenza dei francesi si è rafforzata, salendo dal 9,18% al 9,904% del capitale di Piazza Meda.
Il secondo azionista di Banco BPM si è confermato Capital Research and Management Company, con una partecipazione pari al 4,988%, prima di Davide Leone and Partners Investment Company, che detiene il 4,697% e di Norges Bank, che ha in mano una quota del 3,317%.
Va precisato che neanche UniCredit scalpita per una fusione con Banco BPM, come ha ribadito il suo numero uno Andrea Orcel che, da quando è al comando di Piazza Gae Aulenti, ha sempre tenuto a precisare che il perseguimento di una operazione di M&A con un’altra banca non è certo la sua priorità.
Lo stesso ha detto nella giornata di ieri, nell’intervento alla conferenza Bloomberg New Economy Gateway Europe, che si sta tenendo in Irlanda, vicino Dublino, in occasione della quale si è tolto anche qualche sassolino dalla scarpa, mettendo in evidenza quelle che sono le falle dell’Unione europea.
Banco BPM: assemblea approva conti e nomina nuovo cda
Tornando alle novità su Banco BPM, oggi, dopo essersi riunita nelle prime ore del mattino, l’assemblea degli azionisti di Banco Bpm ha approvato il bilancio dell’esercizio 2022, nominando il nuovo consiglio d’amministrazione.
Il nuovo board è composto da Massimo Tononi (presidente), Giuseppe Castagna (proposto per la carica di amministratore delegato), Maurizio Comoli (vice presidente), Mario Anolli, Paolo Bordogna, Paola Ferretti, Marina Mantelli, Chiara Mio, Alberto Oliveti, Eugenio Rossetti, Manuela Soffientini, Luigia Tauro, Mauro Paoloni, Paolo Boccardelli, Nadine Faruque.
Nominati anche i componenti del collegio sindacale: presidente Marcello Priori e sindaci effettivi Maurizio Lauri, Nadia Valenti, Silvia Muzi, Elbano De Nuccio.
Mario Tagliaferri, Marina Scandurra, Sara Antonelli ricoprono la carica di sindaci supplenti.
Il ceo Castagna: stiamo già battendo il piano
Riguardo alle parole del ceo Giuseppe Castagna, nel suo intervento all’assemblea degli azionisti il banchiere si è mostrato decisamente fiducioso nei confronti del piano industriale 2021-2024 di Banco BPM, sottolineando come la banca, di fatto, lo stia già battendo, a dispetto dell’iniziale scetticismo dei mercati.
Castagna ha ricordato che il piano “era stato accolto dai mercati come difficile e ambizioso”, ma la verità è che lo “stiamo già nella sostanza ampiamente battendo, grazie alla nostra crescente forza commerciale, alla sempre più efficace disciplina sui costi, alla difesa e ulteriore valorizzazione della qualità degli attivi, all’indubbia solidità del bilancio e del patrimonio”.
Certo, il “nuovo contesto macroeconomico e finanziario delinea un quadro molto diverso” rispetto a quello che avrebbe potuto essere previsto quando il piano era stato annunciato.
Di conseguenza, “già a febbraio, in sede di pubblicazione dei risultati 2022, abbiamo alzato il livello di ambizione, prefiggendoci per il 2023 e il 2024 obiettivi in termini di utile per azione pari rispettivamente a oltre 60 centesimi e a circa 75 centesimi – laddove il piano si fermava nei due anni a circa 49 e 69 centesimi – e prefigurando un’ulteriore crescita di 15 centesimi per il 2025, a parità di scenario”.
Dividendi più ghiotti all’orizzonte?
Cosa accade a questo punto?
“Oggi – ha sottolineato Giuseppe Castagna – dopo solo due mesi in cui abbiamo continuato a confermare e consolidare i nostri progressi, sono ancora più convinto: non solo ritengo i nuovi livelli di ambizione ampiamente raggiungibili, ma sono sicuro che la banca abbia tutto il potenziale per dare ai suoi stakeholder soddisfazioni anche superiori in termini di performance e di relativa remunerazione degli azionisti”.
Proprio i conti hanno messo in evidenza, d’altronde, “il solido track record di Banco Bpm”, visto che i “risultati hanno oltrepassato in tutte le voci chiave le previsioni indicate per l’esercizio”, con l’utile netto salito del 23,5% a 703 milioni di euro che ha permesso a Banco BPM di proporre agli azionisti “la distribuzione di un dividendo di 23 centesimi per azione corrispondente a un dividend payout ratio del 50%”.
“I risultati raggiunti da Banco Bpm dimostrano quanto la nostra banca sia una realtà solida, pronta a crescere autonomamente, con le necessarie risorse materiali e manageriali per affrontare le sfide e le incertezze che si dovessero presentare”, ha continuato Giuseppe Castagna.
Insomma, a dispetto dei rumor sul risiko bancario, UniCredit, così come qualsiasi altra banca, può aspettare.