Notizie Dati Bilancio Italia Banco Bpm: al mercato non vanno giù i conti del trimestre, titolo affonda a -6%

Banco Bpm: al mercato non vanno giù i conti del trimestre, titolo affonda a -6%

9 Maggio 2019 10:36

Profondo rosso per Banco BPM all’indomani della diffusione dei conti trimestrali. Dopo che è stato sospeso dagli scambi per eccesso di ribasso, il titolo del gruppo bancario cede oltre il 6% a 1,85 euro, posizionandosi all’ultimo gradino del Ftse Mib (oggi in calo di circa l’1%). A pesare ulteriormente su Banco Bpm la decisione degli analisti di Kepler Cheuvreux di tagliare la raccomandazione da hold a reduce, lasciando il prezzo obiettivo a 1,8 euro.

Tutti i numeri del primo trimestre

Banco Bpm ha chiuso il primo trimestre del 2019 con un utile netto di 150,5 milioni di euro, in calo del 32,6% rispetto allo stesso periodo del 2018, quando tuttavia il risultato aveva beneficiato della plusvalenza da 184 milioni derivante dalla riorganizzazione del comparto bancassurance. Al netto delle poste non ricorrenti l’utile del primo trimestre dello scorso anno sarebbe stato di 38,6 milioni. Il consensus degli analisti per il primo trimestre 2019 puntava su un utile da 147 milioni.

 

Il risultato della gestione operativa è peggiorato da 466,17 milioni a 392,9 milioni (-15,7%), mentre i proventi operativi sono scesi dell’8,9% a 1,06 miliardi, in conseguenza alla riduzione del margine di interesse (-15,1% a 505 milioni) e delle commissioni nette (-11,9% a 420 milioni). In flessione del 4,4% a 670,5 milioni gli oneri operativi, per un rapporto cost/income salito al 63%.

 

Quanto alla solidità patrimoniale, a fine marzo il Common Equity Tier 1 era salito al 12,68%, rispetto al 12,05% di inizio anno. Il coefficiente cet1 phased in è al 13,7% e il fully phased all’11,8%.

Focus sul core business e derisking nei prossimi trimestri

Il management di Banco Bpm ha segnalato che nei prossimi trimestri il focus operativo dell’istituto resterà concentrato sulla gestione ordinaria, con focus particolare sul core business, continuando a trarre vantaggio dagli effetti sinergici derivati dalla fusione e da quelli derivanti dall’azione di derisking.

 

Inoltre, secondo il management il risultato finanziario netto potrebbe in parte risentire dell’incertezza e della volatilità dei mercati, eventualmente connesse con l’esito delle scadenze elettorali europee, in particolare se dovessero riproporsi tensioni sui titoli domestici.