Banche Usa: sfilata di trimestrali, Goldman Sachs non soddisfa le attese
Occhi puntati sulle banche americane, in una giornata fitta di trimestrali per gli istituti di credito d’oltreoceano. L’indice Financial Select Sector, che segue l’andamento dei titoli finanziari sull’S&P 500, fa registrare poco dopo l’apertura di Wall Street un aumento di mezzo punto percentale dopo i risultati tutto sommato positivi, anche se non tutti i gruppi hanno saputo soddisfare le attese degli analisti.
A fare peggio di tutti è stata Bank of America, che tra aprile e giugno ha accumulato un buco da 8,8 miliardi di dollari, in calo di 90 centesimi per azione. Uno smacco se considerati i 3,1 miliardi di dollari di utile messi a segno un anno fa. Al netto delle imposte straordinarie l’utile ha raggiunto i 3,7 miliardi di dollari o 33 centesimi per azione. Nonostante il forte calo battono però le attese i ricavi, crollati da 29,1 a 13,2 miliardi di dollari contro un consenso di 12,3 miliardi. Titolo sotto osservazione sul mercato statunitense, dove l’istituto perde l’1,85%.
Non soddisfa le attese Goldman Sachs, nonostante il balzo del 77% nei profitti del secondo trimestre a 1,09 miliardi di dollari rispetto ai 613 milioni dello stesso periodo del 2010. L’eps è aumentato da 0,78 dollari a 1,85. I ricavi netti però si sono rivelati ben al di sotto delle attese con un risultato di 7,28 miliardi di dollari (-18% annuo), contro i previsti 8,14 miliardi. Dopo l’apertura il titolo riporta un calo di oltre un punto e mezzo percentuale sul listino americano.
Meglio delle previsioni è andato invece il gruppo bancario di San Francisco Wells Fargo, che guadagna oltre un punto percentuale dopo i dati su un secondo trimestre con utili in crescita del 29% a 3,95 miliardi di dollari, ovvero 70 centesimi per azione, contro i 69 centesimi previsti dagli esperti. Nello stesso periodo dello scorso anno i risultati erano stati di 3,06 miliardi, cioè 55 centesimi per azione. I ricavi complessivi si sono invece attestati a 20,38 miliardi, in calo del 5% rispetto ai 21,39 miliardi di un anno fa.
Bene anche State Street, con un secondo trimestre di profitti in crescita del 19% a 513 milioni di dollari, cioè 1 dollaro per azione, rispetto ai 432 milioni (0,87 dollari per azione), dell’analogo periodo del 2010. In aumento dell’8% anche i ricavi a 2,49 miliardi di dollari, contro i 2,3 miliardi di un anno fa. Nonostante i dati in crescita, il titolo scivola di oltre il 4% sul listino americano.
Risultati positivi per The Bank of New York Mellon, che nel secondo trimestre ha registrato un utile in crescita da 658 a 735 mln di dollari. Il valore per azione è di 59 centesimi di dollaro, 3 centesimi sopra il consenso. Meglio delle attese anche il fatturato, passato da 3,34 a 3,85 mld (consenso 3,68 mld). Il dividendo è pari a 13 centesimi.
Ad aprire la stagione delle trimestrali bancarie erano state la scorsa settimana Citigroup e Jp Morgan, entrambe con utili in crescita, rispettivamente a 3,3 e 5,4 miliardi di dollari.