Banche Popolari: pioggia di acquisti a Piazza Affari su possibile trasformazione in Spa
Festeggia il comparto delle banche popolari oggi a Piazza Affari. Sul Ftse Mib, volano Banco Popolare, Ubi Banca, Bpm e Bper, dopo le difficoltà a fare prezzo a inizio seduta. A far da volano alle azioni le indiscrezioni pubblicate nel weekend da Il Sole 24 Ore secondo cui in occasione del Consiglio dei ministri che si riunirà domani, il premier Matteo Renzi proporrà la riforma del settore delle banche popolari con l’eliminazione del voto capitario. Una mossa a sorpresa da parte del Governo, tanto che oggi il presidente di Assopopolari, Ettore Caselli, ha organizzato una serie di incontri istituzionali a Roma per discutere le modalità e le ricadute sul settore dell’iniziativa. Al momento Banco Popolare avanza dell’8,5% a 10,42 euro, Bpm guadagna l’8,91% a 0,647 euro, Ubi Banca sale del 6,36% a 5,935 euro mentre Bper è sospesa per eccesso di rialzo a +10,46% a 5,645 euro.
Più nel dettaglio, come scrive il giornale di Confindustria, la riforma dovrebbe essere presentata domani all’interno dell’Investment compact e prevedrebbe l’abrogazione dell’intero articolo 30 del Testo unico bancario, ossia quello che disciplina i soci delle banche popolari. Con la cancellazione degli otto commi dell’articolo verrebbe così a decadere il principio del voto capitario, secondo cui “ogni socio ha un voto, qualunque sia il numero delle azioni possedute”. Non solo. Verrebbe meno anche il tetto dell’1% per le partecipazione dei singoli soci nonché il numero minimo di soci, pari a 200.
L’effetto dell’abrogazione avrebbe effetti deflagranti: cancellare il voto capitario significherebbe trasformare di fatto le banche popolari in società per azioni. Una seconda ma non meno importante conseguenza sarebbe quella di facilitare le operazioni straordinarie come aumenti di capitale e aggregazioni, da sempre mal viste dalle assemblee del comparto. Tutto farebbe pensare così ad un prossimo risiko bancario con protagoniste Monte dei Paschi e Banca Carige, in cerca di un partner dopo la bocciatura ottenuta negli stress test della Bce, ma anche Bpm e Bper, su cui molto si è scritto in passato su una loro possibile fusione.
“E’ ragionevole attendersi che la proposta, se presentata, venga applicata solo alle popolari maggiori (base soci al di sopra di un certo limite, che operano in più regioni ecc), ma comunque a tutte le quotate”, commentano oggi gli analisti di Equita. “Vista l’assenza di dettagli al momento attribuiamo bassa probabilità di successo a questa iniziativa, anche perché negli ultimi 15 anni qualsiasi progetto di modifica della governance delle popolari (anche non riguardante l’abolizione del voto per testa) è fallito”. Per gli esperti, la conseguenza immediata è tuttavia l’aumento dell’incentivo per le popolari ad aggregarsi, visto che minacce di modifiche dello status quo potrebbe arrivare anche dalla Bce. “Non escludiamo inoltre che l’obiettivo della riforma possa essere quello di agevolare il consolidamento di Mps e Carige”, rileva la Sim milanese. “In base ai nostri calcoli, il consolidamento nel settore potrebbe portare ad un upside di oltre il 20%, attualmente non incorporato nei multipli né nelle nostre valutazioni”, così gli analisti che confermano Bpm come best pick fra le banche italiane.