Banche italiane: la cautela è d’obbligo fino alla legge di bilancio (analisti)
Nonostante le recenti sottoperformance, riconducibili perlopiù alle tensioni legate al nuovo esecutivo, le valutazioni della banche italiane risultano attraenti e il processo di de-risking sta proseguendo. Questo il quadro del comparto bancario del Bel Paese che emerge dal “Wake Up Call” elaborato dagli analisti di Mediobanca Securities.
A fronte di un -15/-20% messo a segno da inizio maggio dagli istituti tricolori, i peer europei hanno segnato un rosso di 10 punti percentuali. Per gli esperti, l’incremento dello spread innescato dall’incertezza politica ha finito per rappresentare il fattore più rilevante delle performance degli istituti. In quest’ottica, Mediobanca stima che l’attuale fase attendista sia destinata a proseguire fino a quando sarà pubblicata la bozza di legge di bilancio.
“Ci posizioniamo in maniera selettiva in attesa di maggiore chiarezza sulle prospettive del Paese”. Lo scorso 29 maggio, Mediobanca ha ridotto la valutazione su BPER e UBI a “neutrale” e confermato il giudizio “outperform” su UniCredit e Credito Emiliano. “Le valutazioni sono attraenti anche se mancano di un catalizzatore” e la preferenza va a quegli istituti “in uno stato avanzato del processo di pulizia”.
Nell’ambito del de-risking delle banche italiane: “non abbiamo rilevato un rallentamento del processo nonostante la volatilità innescata dalle tensioni politiche, tutte le banche sono focalizzate nella vendite di NPL (Non Performing Loans, prestiti non performanti, ndr) a livelli e a prezzi maggiori del previsto”. La richiesta di un’estensione della GACS (Garanzia sulle Cartolarizzazioni delle Sofferenze) dovrebbe consentire “una prosecuzione di questo processo”.
Se le notizie in arrivo da Roma non stanno influenzando il processo di dismissione degli NPL, stanno invece avendo ripercussioni sullo spread il cui innalzamento, secondo le stime di Mediobanca, danneggerà il CET1 degli istituti in media di 35 punti base.