Banche in ginocchio con nuovo rally Bund, fattore Trump destabilizza i mercati

Da Wall Street a Tokyo fino all’Europa, i mercati finanziari si confrontano con l’avvio della procedura di impeachment contro il presidente americano Donald Trump. Ad annunciare l’avvio dell’indagine formale è stata Nancy Pelosi, speaker della Camera (a maggioranza democratica), sostenendo che le azioni dell’inquilino della Casa Bianca hanno violato la costituzione. Trump avrebbe abusato del suo potere per sollecitare l’aiuto dell’Ucraina a infangare il nome del suo rivale democratico Joe Biden e il figlio Hunter. Incriminata una telefonata avvenuta lo scorso 25 luglio fra Trump e Zelenskiy, il nuovo presidente ucraino.
Immediata la reazione di Trump che definisce la mossa una “caccia alle streghe da parte dei democratici” e risponde con tweet infuocati: “Loro (i Dems) stanno cercando un tema e una storia. Sono andati ovunque, dalla bufala russa alla collusione russa…e ora sono arrivati a questo… – scrive Trump – Pensano che avrebbero dovuto vincere le elezioni del 2016, pensano nel loro bizzarro cervello che lo hanno fatto”. E fa sapere che il Segretario di Stato Pompeo ha ricevuto il permesso dal governo ucraino di rilasciare la trascrizione della telefonata incriminata. Una mossa per sgonfiare le accuse.
I mercati intanto reagiscono male. In scia alla notizia Wall Street ha virato e chiuso in calo. La turbolenza si è trasferita sui listini asiatici nella notte (Tokyo ha terminato con un -0,36%) e poi sulle piazze europee. Questa mattina le Borse del vecchio continente hanno avviato gli scambi con una flessione intorno a mezzo punto percentuale per poi accelerare al ribasso verso un -1%. Sebbene la reazione dei mercati sia negativa, secondo alcuni esperti, verrà digerita nel giro di poco tempo.
La destituzione di Trump infatti appare improbabile, vista anche la configurazione attuale del Senato, a maggioranza repubblicana. Certamente il dibattito politico si aggiunge ai timori sul commercio Usa-Cina. A questo proposito oggi la Asian Development Bank ha avvertito che l’escalation delle tensioni commerciali indebolirà alcune economie asiatiche quest’anno e nel 2020. Nel suo rapporto, l’istituto prevede una crescita regionale del 5,4% quest’anno e del 5,5% nel prossimo anno, leggermente al di sotto delle sue precedenti previsioni.
Corre il Bund e scattano le vendite sulle banche
La debolezza dei mercati ha fatto partire anche gli acquisti sui beni rifugio con Bund in forte ascesa e rendimento del decennale tornato sotto -0,6%. L’oro staziona in area 1.540 dollari.
A Milano deragliano banche con il Ftse Mib arrivato a cedere l’1,7% a 21.528 punti. Soffrono soprattutto le banche con Unicredit e Banco BPM giù di oltre il 3%. Si conferma quindi la correlazione tra i titoli bancari della zona euro e i rendimenti dei Bund, con le banche storicamente dipendenti dai tassi di interesse a lungo termine. nei giorni scorsi il settore aveva pagati anche i deboli riscontri dagli indici PMI che hanno acuito il rischio recessione in Europa.
Molto male anche i titoli della galassia Agnelli con oltre -2% per CNH, -1,9% per FCA e -1,83% per Juventus nonostante il successo in trasferta a Brescia.
(notizia aggiornata alle 10:50)