Banche: gestione interna dei crediti deteriorati fa recuperare il 24% in più
Ammonta a 316 miliardi di euro lo stock di crediti deteriorati in pancia alle banche italiane, considerando sofferenze, inadempienze probabili e crediti scaduti o sconfinali. Crediti che nei bilanci delle banche sono valutati al 56% per un valore di recupero (crediti deteriorati netti) pari a 176 miliardi. E’ quanto emerge da un rapporto Mediobanca che prende in considerazione ben 492 banche che rappresentano il 96% del sistema in Italia. I dati al 2015 evidenziano come la valutazione di bilancio è tanto minore quanto minore è la probabilità di recupero: 42% per le sofferenze, 74% per le inadempienze probabili, 83% per gli scaduti/sconfinanti. Le Spa mostrano una valutazione più conservativa 53% rispetto a Popolari (62%) e Bcc (60%)
Un quinto dei prestiti è deteriorato
Il rapporto Mediobanca fotografa una situazione molto delicata sul fronte crediti, con quasi un quinto dei prestiti che risulta “deteriorato”. Di questi crediti deteriorati il 58% versa nella situazione peggiore (sofferenze). Le banche popolari e le Bcc non mostrano migliore capacità di selezionare il credito (sempre 1 euro su 5 prestati risulta deteriorato), ma per loro la quota di crediti in sofferenza è più bassa: 52% e 53% contro il 62% delle spa.
I tassi di copertura dei crediti deteriorati sono diversi: 36% per le banche d’investimento, 38% per le Popolari, fino al 48% delle spa. Questo dipende dalla diversa incidenza delle sofferenze, ma anche osservando le sole sofferenze le coperture sono disperse: dal 51% delle banche d’investimento, al 52% delle Popolari, fino al 61% delle spa; per gli scaduti/sconfinanti si va dall’8% delle Bcc al 21% delle spa.
Gestione sofferenze: realizzo decisamente maggiore con gestione interna
Il valore contabile delle sofferenze è pari al 42%, in linea con il valore medio di realizzo (43% tra 2006 e 2015). La gestione interna da parte della banca comporta un realizzo del 47%, quella con cessione a terzi del 23%. Molto dipende dalle garanzie, dal prenditore (famiglie vs imprese), dalla capacità delle singole banche (+/- 15 punti)
Il prezzo di cessione a terzi, prosegue il rapporto Mediobanca, può essere elevato abbattendone il tasso di rendimento atteso (15%-25%), anche attraverso un migliore corredo documentale dei crediti deteriorati e delle loro garanzie Una cessione in blocco dei 176 mld di crediti deteriorati alla metà del loro prezzo contabile abbatterebbe il patrimonio netto tangibile del 40% circa.