Banche europee: la redditività è a rischio nel 2016 a causa delle debolezza del petrolio
La continua debolezza del prezzo del petrolio rischia di impattare la redditività delle grandi banche europee, costrette ad aumentare gli accantonamenti nel corso del 2016 a causa della loro esposizione al settore dell’energia. Lo sostiene Moody’s nel report “Oil & Gas Exposures are Moderate but Will Add to Broader Earnings Challenges”, pubblicato oggi.
Secondo l’agenzia di rating, le esposizioni al settore energetico delle grandi banche europee sono limitate e non dovrebbero generare rischi significativi sui loro risultati. Tuttavia, l’aumento degli accantonamenti nel corso dell’anno potrebbe minacciare la loro redditività. “Un calo duraturo delle quotazioni del petrolio, scenario conforme alle nostre previsioni, implicherebbe che le grandi banche europee effettuino degli accantonamenti supplementari. Le perdite che potrebbero eventualmente subire le imprese del settore dell’energia potrebbero intaccare la loro redditività già compromessa da uno scenario debole”, si legge nel rapporto.
Le banche europee più esposte
I 19 maggiori istituti finanziari europei hanno una esposizione complessiva di circa 270 miliardi di euro al settore energetico. L’esposizione della maggior parte delle banche del Vecchio continente si concentrano soprattutto sui grandi gruppi petroliferi integrati, meno rischiosi rispetto alle compagnie specializzate nelle sole attività di esplorazione e produzione o a livello midstream. Secondo alcuni stress test condotti dall’agenzia di rating, in uno scenario di moderata-grave crisi, il livello di esposizione delle banche europee al settore energetico è “gestibile”: l’impatto negativo sul Tier 1 medio delle banche alla fine del 2015 sarebbe nell’ordine di 10 punti base in ipotesi di crisi moderata e di 30 punti base in caso di variazioni significativamente negative.
Le prime cinque banche europee maggiormente esposte al settore del petrolio e quindi maggiormente a rischio sono, secondo Moody’s, in ordine di esposizione la francese BNP Paribas con 34,3 miliardi di euro, e poi le britanniche Hsbc e Barclays, la francese Crédit Agricole e l’olandese Ing Bank.