Notizie Notizie Mondo Banche centrali e inflazione: Svizzera ancora in azione su tassi, Uk sembra spianare strada a un taglio (forse già ad agosto)

Banche centrali e inflazione: Svizzera ancora in azione su tassi, Uk sembra spianare strada a un taglio (forse già ad agosto)

20 Giugno 2024 15:27

Le banche centrali tornano a ritagliarsi la scena in questo giovedì, con mosse attese ed altre meno. Tra le (parziali) sorprese c’è l’annuncio della Banca Nazionale Svizzera (Bns) che è tornata a dare una sforbiciata al costo del denaro, tra le conferme i tassi fermi in Norvegia e nel Regno Unito.

Tassi Svizzera ancora giù

Nuovo taglio del costo del denaro da parte della Svizzera (si tratta del secondo nel giro di pochi mesi) che diventa sempre più “colomba”. L’annuncio ufficiale è arrivato stamattina con la Banca nazionale che ha abbassato il tasso di 0,25 punti percentuali all’1,25%.

“La pressione inflazionistica di fondo è ancora diminuita rispetto al trimestre precedente. Il taglio del tasso guida BNS di oggi permette alla Banca nazionale di mantenere condizioni monetarie adeguate. Essa continuerà a osservare attentamente l’evolversi della situazione e, se necessario, adeguerà la politica monetaria per far sì che l’inflazione a medio termine si mantenga nell’area di stabilità dei prezzi”, spiega nel comunicato di oggi l’istituto elvetico.

Riviste anche le previsioni relative all’inflazione. “Tenuto conto dell’odierna riduzione del tasso guida, la nuova previsione condizionata di inflazione è simile a quella formulata in marzo. Nel più lungo periodo si situa lievemente al di sotto della previsione precedente. Ciò riflette una leggera diminuzione degli effetti di secondo impatto”, segnala l’istituto che vede nella media annua un’inflazione all’1,3% per il 2024, all’1,1% per il 2025 e all’1% per il 2026.

“Il forte apprezzamento del franco dopo l’annuncio delle nuove elezioni in Francia e il conseguente aumento dell’incertezza politica nei confronti dell’euro sembrano aver spinto la BNS a tagliare i tassi”, commenta Reto Cueni, chief economist di Vontobel, secondo il quale uno dei motivi principali dell’adeguamento dei tassi è da rintracciare certamente il fatto che la BNS sarebbe scesa sotto la soglia dell’1% nella sua previsione di inflazione per il 2026 senza il nuovo taglio dei tassi all’1,25% e ha voluto contrastare questa situazione.

Vontobel si attende un ulteriore calo dell’inflazione verso la fine dell’anno e uno taglio dei tassi nella seconda metà dell’anno. “Ciò significa che la BNS dovrebbe raggiungere un tasso di riferimento a lungo termine dell’1% al più tardi entro dicembre, il che, a nostro avviso, si tradurrebbe in un ragionevole equilibrio tra inflazione, crescita e tassi di interesse in Svizzera”, concludono gli esperti.

BoE: tassi fermi ma un primo taglio si avvicina

La Banca d’Inghilterra ha mantenuto i tassi invariati, ma i commenti del comunicato ufficiale e i verbali suggeriscono che i funzionari si stanno avvicinando al taglio dei tassi di interesse nonostante alcuni recenti dati sull’inflazione dei servizi non in linea con le attese. Nel dettaglio, 7 membri hanno votato a favore di una conferma dei tassi al 5,25% per un altro mese (solo 2 era pronti per un primo taglio). Post decisioni i mercati hanno iniziato a prezzare al 60% e non più al 40% la possibilità di un taglio ad agosto. I verbali rilevano che per alcuni membri le sorprese sull’inflazione dei servizi “non hanno modificato in modo significativo la traiettoria disinflazionistica”.

Una riunione che rafforza la prospettiva di ING, con uno scenario base che vede una prima sforbiciata ad agosto. “La banca non si sta impegnando anticipatamente su nulla prima dell’estate – segnalano gli economisti della banca olandense – E questo non sorprende visto che la BoE è stata generalmente più riluttante della Banca Centrale Europea a impegnarsi in anticipo su una linea d’azione, ma è chiaro che il comitato si sta avvicinando al punto di tagliare i tassi”.

Supponendo che il prossimo rapporto sull’inflazione di metà luglio non contenga brutte sorprese, a nostro avviso, la BoE voterà a favore di un taglio dei tassi in agosto. “L’incontro odierno suggerisce che la BoE ha una mentalità simile a quella della Bce, mostrando sempre più fiducia nella propria capacità di previsione dell’inflazione e si sente quindi in grado di esaminare le oscillazioni temporanee nei dati sottostanti dell’indice dei prezzi al consumo”, segnalano ancora di ING.