Avvio positivo per il nuovo Btp Italia, raccolti ordini per 3,38 miliardi di euro
Partenza positiva per il nuovo Btp Italia. Nel primo giorno di offerta dell’ottava emissione del titolo indicizzato all’inflazione italiana con scadenza 2023, sono state raccolte adesioni per 3,38 miliardi di euro. Il dato, più alto rispetto al primo giorno dell’emissione precedente (poco meno di 3 miliardi), è, secondo Vincenzo Longo di IG, riconducibile alla durata più lunga che “potrebbe aver giocato un ruolo importante per rendere di appeal l’emissione”.
Al di là della scadenza, secondo l’esperto “il continuo deterioramento delle prospettive inflative ha giocato in senso contrario” (a marzo i dati Istat hanno rilevato prezzi al consumo in calo dello 0,1% annuo). Un possibile freno è inoltre rappresentato dal restringimento dei rendimenti dei titoli pubblici innescato dal piano di acquisto asset (Quantitative Easing) avviato un mese fa dalla Banca centrale europea (il tasso cedolare annuo minimo garantito è stato fissato allo 0,5%, decisamente inferiore rispetto al 3,35% del giugno 2012, al 2% del 2013 o all’1,25-1,65% del 2014).
Oggi, così come le giornate di domani e mercoledì (slavo chiusura anticipata), sono state riservate alla clientela retail mentre giovedì spazio agli investitori professionali. Se nel caso dei piccoli risparmiatori non sarà applicato alcun tetto massimo, per gli investitori istituzionali il collocamento potrebbe prevedere un riparto, nel caso in cui il totale degli ordini ricevuti risulti superiore all’offerta finale stabilita da Via XX settembre.
Rendimento Btp 15 anni all’1,64%
Questa mattina il Tesoro ha collocato in asta Btp a 3, 7 e 15 anni per 7,5 miliardi di euro complessivi, al massimo della forchetta prevista (6-7,5 mld). In particolare sono stati assegnati titoli triennali per 3,5 miliardi ad un rendimento medio dello 0,23%, in lieve risalita dallo 0,15% dell’asta di un mese fa e che rappresenta il rendimento minimo storico.
Collocati anche titoli a sette anni per 2,5 miliardi con rendimento passato dallo 0,71 allo 0,89 per cento mentre i titoli a 15 anni, assegnati per un totale di 1,5 miliardi, hanno visto il rendimento scendere all’1,64%, nuovo minimo storico rispetto al 2,10% della precedente asta (che risale a due mesi fa, quindi prima del QE). “Il risultato è ancor più rilevante se lo si paragona al contesto di mercato primario particolarmente affollato questa settimana con molte emissioni sulla parte lunga della curva”, sottolinea Longo.