Notizie Notizie Italia L’aumento di capitale di Telecinco dà l’ultima spallata a Mediaset: titolo sotto pressione

L’aumento di capitale di Telecinco dà l’ultima spallata a Mediaset: titolo sotto pressione

18 Novembre 2010 09:48

Non bastava la crisi del governo. Adesso è arrivato anche l’aumento di capitale di Telecinco. E Mediaset torna ad essere sotto pressione in Borsa. Stamattina la controllata spagnola del Biscione ha annunciato il varo di un aumento di capitale da 500 milioni di euro per finanziare l’acquisizione di Quatro e Digital+. Gli ordini di vendita sono tornati a fioccare.

Nel dettaglio Telecinco lancerà un aumento di capitale da 499,201 milioni, nell’ambito dell’acquisizione della catena televisiva Quatro e di una parte delle attività di Digital+. L’operazione prevede l’emissione di 86.817.700 nuove azioni ordinarie da offrire agli azionisti al prezzo di 5,75 euro per azione. Mediaset, che detiene il 50,5% del capitale di Telecinco, si è impegnato a sottoscrivere i titoli spettanti nell’aumento di capitale.

Quanto basta per riprendere la tendenza ribassista sul titolo del Biscione che adesso cede l’1,44% a 4,6 euro. Non è un periodo facile per Mediaset, tartassata in Borsa da quando la crisi di governo è entrata nel vivo. Dall’inizio della scorsa settimana, ossia da quando Gianfranco Fini ha annunciato le dimissioni dei suoi ministri dal governo, le azioni della società di broadcasting hanno, infatti, inanellato un ribasso dietro l’altro, perdendo complessivamente oltre il 15%.


Settimana scorsa, lo stesso Pier Silvio Berlusconi, vicepresidente esecutivo di Mediaset, ha ammesso che i titoli stanno soffrendo l’incertezza politica con la possibilità di una caduta del governo. “Non penso che Mediaset e quindi i suoi azionisti debbano temere un cambio della politica o una diversa ipotesi rispetto al governo che c’à oggi – ha aggiunto –  Mediaset dà lavoro a circa sei mila persone a cui va aggiunto l’indotto. Siamo un’azienda sana, italiana che ha creato valore e questo sarebbe miope non considerarlo”.

Parole a cui il mercato ha reagito con una scrollata di spalle. Adesso bisognerà vedere se questa tendenza sul titolo proseguirà fino al 14 dicembre: quel giorno il Senato voterà sulla fiducia che il governo chiederà alle 11, mentre la Camera inizierà a votare sulla mozione di fiducia presentata dall’opposizione intorno alle 12. In attesa di sviluppi, dal sondaggio mensile dell’istituto Ipr Marketing che misura la fiducia degli italiani nel presidente del Consiglio, nel governo, nei singoli ministri e nei partiti è emerso un nuovo record negativo per Berlusconi e il Governo. Si tratta di un crollo nella fiducia degli italiani che prosegue ormai dal febbraio scorso.

Anche il Pdl continua a perdere fiducia, mentre in cima alla classifica si collocano Lega Nord, Udc e la new entry di Sinistra, Libertà ed Ecologia, la formazione di Nichi Vendola. Si tratta di fiducia e non di intenzioni di voto, che invece vedono in testa il Pdl con il 28,5% seguito da vicino dal Pd con il 26% e, in terza posizione, la Lega Nord con il 12,5%. Quanto al partito di Gianfranco Fini, la fiducia sale al 24%, con le intenzioni di voto che collocano Fli al 5,5%.