At&T si toglie dal pantano Telecom Italia
Il colpo di scena è arrivato da Oltreoceano e non dall’interno della pirotecnica assemblea degli azionisti di Telecom Italia terminata a mezzanotte. At&T in un comunicato diramato in serata ha reso noto di aver preso la decisione di non proseguire nei negoziati per l’acquisizione di un terzo del capitale di Olimpia. Troppe le incertezze regolatorie che ancora circondano il futuro delle telecomunicazioni in Italia in particolare per quel che riguarda la rete telefonica. Hanno invece scelto di rimanere in campo i messicani di America Movil, che dispongono ancora di un paio di settimane di trattative in esclusiva per acquisire l’altro terzo del capitale della cassaforte di Olimpia. La situazione si fa però più complicata anche per Carlos Slim, il numero uno della compagnia telefonica messicana, che dovrà andare alla ricerca di nuovi possibili partner in un clima non certo favorevole.
Rimane in campo anche Intesa-SanPaolo che affiancava i due incumbent d’Oltreoceano nelle trattative e che si è dichiarata disposta ad acquisire una quota della società telefonica se ciò potrà essere utile e rientrare nell’interesse degli azionisti della banca.
L’uscita di At&T ha dato una rimescolata alle carte sul tavolo della vicenda Telecom Italia anche per quanto riguarda il prezzo dell’eventuale acquisto delle azioni. At&T aveva infatti messo in campo 2,82 euro per azione, notevolmente di più di quanto era disposto a sborsare il mondo bancario fermatosi a 2,56. In pole position torna Mediobanca e la soluzione “concertata” che vedrebbe mondo bancario e industriale italiano correre i soccorso dell’azienda telefonica con il coinvolgimento di qualche partner industriale estero. Si fanno nuovamente i nomi di France Telecom e di Telefonica, mentre sul fronte interno torna a circolare con insistenza il nome di Roberto Colaninno il quale da New York ha aperto uno spiraglio legando però l’eventuale intervento ad un carattere prettamente industriale: “Immsi ha vocazione di carattere industriale e non finanziaria e speculativa”. Al fianco di Colaninno potrebbero essere Fininvest, Benetton e Leonardo Del Vecchio.