Atlantia si regala un +12% dai minimi, i Benetton accelerano su valorizzazione AdR e Telepass

Da pecora nera a novembre a maglia rosa a dicembre. Atlantia si concede un periodo pre-natalizio molto positivo in borsa e anche oggi è assoluta protagonista a Piazza Affari. Dopo una seconda metà di novembre in profondo affanno, complici i sempre maggiori timori legati alla possibile revoca della concessione autostradale, il titolo Atlantia si è ripreso nelle ultime due settimane e segna un eloquente +12% dai minimi del 3 dicembre (quando chiuse a 19,63 euro). Oggi Atlantia corre con un balzo di oltre il 2% e ha toccato un picco intraday a 22,21 euro.
A scaldare oggi gli investitori sono le possibili novità sul fronte cessioni con la famiglia Benetton che potrebbe mettere mano a dossier importanti quali Aeroporti di Roma (AdR) e Telepass già nel primo scorcio del 2020. IL Sole 24 Ore di oggi riporta che su Adr a inizio anno verrà avviata la procedura per cedere una quota importante della società aeroportuale (fino al 49%). La valorizzazione di Adr – controllata al 100% da Atlantia – si aggirerebbe sui 5 miliardi di euro. Parallelamente la famiglia Benetton, azionista di controllo di Atlantia attraverso Edizione Holding, avrebbe dato disco verde anche alla valorizzazione dell’altra controllata eccellente, ossia Telepass. Le risorse che arriveranno da queste due operazioni sarebbero incanalate per finanziare una strategia di crescita internazionale.
Cessioni volte a finanziare una maggiore diversificazione internazionale
Gli analisti rimarcano come tale strategia incentrata su importanti cessioni di quote permetterebbe di fare cassa sia per una maggiore diversificazione a livello internazionale sia per ridurre il debito.
La valutazione di 5 miliardi di euro di Adr è sostanzialmente in linea con quella fatta da Mediobanca Securities di circa 5,3 mld; sempre gli analisti di piazzetta Cuccia, che hanno rating outperform su Atlantia con target price a 25,4 euro, sottolineano che invece la valutazione di Telepass nel recente passato era nell’ordine dei 2 miliardi e tali cessioni di quote di minoranza “permetteranno di finanziare future acquisizioni, parte della strategia di Atlantia di rotazione del capitale”.