Notizie Notizie Italia Atlantia rischia grosso: falsi report su altri ponti ampliano ombra revoca

Atlantia rischia grosso: falsi report su altri ponti ampliano ombra revoca

13 Settembre 2019 15:09

Gli ultimi sviluppi sull’inchiesta relativa al crollo del Ponte Morandi del 14 agosto 2018 hanno fatto scattare le vendite sulle azioni Atlantia che sta vivendo una seduta da incubo a Piazza Affari. Il titolo della holding della famiglia Benetton segna un calo del 6,9% a 22,47 euro, dopo aver toccato un minimo intraday a 22,28 euro prima di essere interrotto dagli scambi. Si tratta del peggiore ribasso in Borsa dal 16 agosto 2018 che interrompe così il recupero che era stato inaugurato dalle parole distensive della nuova ministra dei Trasporti, Paola De Michele, sull’opportunità di una “revisione” del sistema delle concessioni. Con le ultime scoperte sulla tragedia in cui sono morte 43 persone sembra invece più vicina l’ipotesi di una “revoca” della concessione.

È arrivata oggi la conferma che la Guardia di Finanza di Genova ha eseguito una ordinanza che comprende nove misure cautelari nei confronti di dirigenti e tecnici di Autostrade per l’Italia e Spea Engineering (che si occupa di monitoraggio e controlli della rete autostradale). Si tratta di tre arresti domiciliari e sei misure interdittive dal pubblico servizio e dal divieto temporaneo di esercitare attività professionali, con contestuali perquisizioni negli uffici. Come spiega la nota della Guardia di Finanza di Genova, l’attività scaturisce dall’inchiesta sul crollo del Ponte Morandi del 14 agosto 2018, nell’ambito della quale sono emersi numerosi elementi indiziari e una presunta attività di falso, relativa alle condizioni e alle criticità di ulteriori viadotti autostradali, per le quali la Procura di Genova ha aperto un nuovo procedimento penale, nei confronti di dirigenti e tecnici appartenenti ad Autostrade per l’Italia e Spea Engineering. I successivi approfondimenti effettuati hanno fatto emergere gravi indizi di colpevolezza relativi alle attività di controllo sui viadotti Pecetti (A26) e Paolillo (A16), reiterati anche successivamente al crollo del Ponte Morandi, per i quali sono state emesse le odierne ordinanze.

 

In alcuni casi, segnala la Guardia di Finanza, sono emerse falsificazioni e/od omissioni concordate, finalizzate ad occultare agli ispettori del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti elementi rilevanti sulla condizione dei manufatti ed il loro stato di conservazione che avrebbero comportato una verifica globale dell’opera ed altre misure precauzionali.

Per Autostrade i viadotti sono sicuri

Autostrade per l’Italia conferma nuovamente la sicurezza dei viadotti Pecetti e Paolillo, dove gli interventi di manutenzione sono stati conclusi diversi mesi fa. La controllata di Atlantia ha inviato il 4 dicembre 2018 al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti un report contenente il dettaglio degli interventi manutentivi realizzati e delle verifiche effettuate sui viadotti della rete, tra cui il Pecetti e il Paolillo.

 

In nessun caso, prosegue la nota, è stato riscontrato alcun problema riguardante la sicurezza di questi e altri viadotti oggetto di indagine, che sono stati verificati anche da società esterne specializzate in tale tipo di monitoraggi, oltre che dai competenti uffici ispettivi del Ministero.

 

Aspi ricorda che il viadotto Paolillo è un ponticello di 11 metri, completamente ristrutturato, rispetto al quale, per quanto a conoscenza della società, l’indagine riguarderebbe una presunta marginale discrepanza tra le analisi progettuali e la costruzione finale. Per quanto riguarda il Pecetti, Aspi conferma che l’opera è totalmente ristrutturata ed è stata oggetto di ripetute verifiche. In ogni caso la società segnala che, a scopo meramente cautelativo, aveva già provveduto a cambiare la sede operativa dei due dipendenti oggi interessati dai provvedimenti della magistratura.