Notizie Notizie Italia Aste Bot e Btp primo test di un 2019 da brivido per l’Italia senza più cuscinetto Bce

Aste Bot e Btp primo test di un 2019 da brivido per l’Italia senza più cuscinetto Bce

10 Gennaio 2019 10:08

Sarà un 2019 alquanto impegnativo per l’Italia che si troverà già in questi primi mesi a dover rifinanziare un ammontare cospicuo di debito. Nell’intero arco dell’anno le emissioni supereranno i 350 miliardi di euro ma il Tesoro partirà subito forte nei primi mesi nell’intento anche di portarsi avanti considerando che al debito in scadenza nei prossimi 12 mesi (290 mld) si andrà ad aggiungere nuovo debito per circa 57 miliardi. Da ricordare che da questo mese non è più attivo il piano di quantitative easing della Bce.

I primi due appuntamenti

Focus oggi sull’asta Bot, la prima del nuovo anno. In collocamento titolo annuali per 7 miliardi di euro. Il 14 gennaio scadranno BOT per 7,5 miliardi di euro. A inizio anno risultano in circolazione BOT per poco più di 114,6 miliardi di euro.

Test ancora più importante sarà quello di domani con l’offerta da parte del Tesoro di Btp per un massimo di 6,5 mld (forchetta 5-6,5 miliardi); nel dettaglio si tratterà di titoli a media e lunga scadenza (3, 7 e 30 anni).

 

Quest’anno l’Italia dovrà rifinanziare debito per oltre 350 miliardi di euro con buona parte delle emissioni concentrate nei primi mesi dell’anno, In questi primi due mesi sono previste emissioni per oltre 80 miliardi a cui faranno seguito a marzo altri 36 miliardi. Da qui a fine anno arriveranno a scadenza 290 miliardi tra Btp, Bot, Ctz e Cct.

 

Calma apparente dello spread

Oggi sul mercato secondario il rendimento del Btp decennale si mantiene poco mosso al 2,88% con spread Btp-Bund in lieve contrazione a 261 pb. Ieri il cambio di benchmark sul Bund tedesco ha accentuato il movimento di ribasso dello spread “che ha ottenuto supporto forse dalla fortissima domanda sul 10 anni Portogallo uscito oggi (24 mld di book) – sottolinea Giuseppe Sersale, Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr – un buon auspicio per la domanda alle aste di venerdì e sull’eventuale 15 anni sindacato le cui indiscrezioni avevano un po’ spaventato il mercato”.