Notizie Notizie Mondo L’asta spagnola fa cilecca: i rendimenti generosi non bastano più a Madrid

L’asta spagnola fa cilecca: i rendimenti generosi non bastano più a Madrid

16 Dicembre 2010 10:44

Gli avvertimenti di Moody’s e di Fitch non sono andati a vuoto. Hanno riportato nell’occhio del ciclone la Spagna. E il risultato dell’asta dei titoli di Stato spagnoli di questa mattina, che ha visto schizzare i rendimenti, la dice lunga sul nervosismo del mercato. Il tasso dei titoli di Stato spagnoli è salito al 5,446% da 4,615%. E questo nonostante Madrid abbia pagato un prezzo altissimo. Sono stati venduti 2,4 miliardi di euro in titoli, meno del target che il Tesoro spagnolo aveva in mente.


In particolare, Madrid ha emesso 1,78 miliardi di euro di bond decennali a un tasso medio del 5,446%, che si compara con un tasso del 4,615% dell’ultima asta datata 18 novembre. Questa mattina sono stati anche venduti 618,7 milioni di euro di titoli a 15 anni a un tasso del 5,953%, che si compara con quello del 4,541% dello scorso 21 ottobre. Il Tesoro puntava a raccogliere qualcosa di più: almeno tre miliardi di euro. Ma evidentemente gli investitori sono diventati più guardinghi dopo la mossa a tenaglia attuata ieri dalle due agenzie di rating.


Se Moody’s ha messo Madrid sotto osservazione, minacciando di abbassare il voto sul debito spagnolo fra tre mesi, Fitch ha declassato da AA- a A+ quello della Confederazione delle casse di risparmio spagnole (Ceca). Alla base delle osservazioni di Moody’s, c’è quel fabbisogno di rifinanziamento che – solo per le casse pubbliche – nel 2011 toccherà i 170 miliardi di euro, mentre altri 30 miliardi dovranno essere raccolti dai governi regionali. Sempre il prossimo anno, gli istituti di credito spagnoli dovrebbero raccogliere sul mercato capitali per circa 90 miliardi di euro. Quanto basta per far alzare la soglia di allerta sul paese.


La stessa agenzia aveva tagliato alla fine di settembre il rating sul debito della Spagna a Aa1 da AAA, con outlook stabile, ipotizzando una situazione di tensione per l’economia di Madrid alla luce di deboli prospettive di crescita economica per il paese. In precedenza ad aprile S&P aveva già abbassato il rating della Spagna a AA da AA+, mentre a maggio era stata Fitch a tagliare a AA+ da AAA. Per Moody’s tuttavia il rating di Madrid dovrebbe restare in categoria Aa, anche se non esclude la possibilità che la Spagna chieda un salvataggio Ue-Fmi.

 

“Le indicazioni che sono arrivate da Moody’s e da Fitch non devono stupire perché hanno fotografato una situazione che era nota, ma evidentemente hanno avuto un impatto sul sentiment degli investitori che sono diventati ancora più sospettosi sulla Spagna. E i rendimenti dell’asta di oggi ne sono la prova più evidente”, commenta Mohit Kumar, strategist fixed-income di Deutsche Bank a Londra. “E’ un momento difficile, i tassi dell’asta spagnola odierna sono significativamente più alti delle aste precedenti, riflettendo tutte le tensioni che ci sono state sul mercato”, segnala Luca Cazzulani di Unicredit. “Nei primi mesi del 2011 l’approccio resterà improntato alla cautela con una domanda, che continuerà ad essere molto selettiva nei confronti dei paesi che presentano un merito di credito meno solido”.