Notizie Notizie Italia Assicurazioni, perché la mossa di Ivass tutela i clienti di Eurovita e cosa accade ora

Assicurazioni, perché la mossa di Ivass tutela i clienti di Eurovita e cosa accade ora

9 Febbraio 2023 15:00

Una manovra importante a tutela del risparmio. Le centinaia di migliaia di risparmiatori coinvolte nel caso Eurovita, non devono allarmarsi in seguito al commissariamento disposto dall’Ivass, il quale è volto solo a proteggere il valore patrimoniale della compagnia assicuratrice mentre viene traghettata verso il possibile cambio di proprietà. Dopo l’azzeramento dei vertici negli scorsi giorni e la nomina, come commissario, di un manager esperto del comparto come Alessandro Santoliquido (già ceo di Amissima), ora la data fissata in rosso sul calendario per i clienti è il 31 marzo 2023.

Il cambio di scenario per Eurovita

Ci sono dunque poco meno di due mesi a disposizione per rimettere in carreggiata Eurovita. La decisione di Ivass di congelare i riscatti delle polizze vita dell’assicurazione controllata dal fondo Cinven è figlia dei cambi di scenario generati dall’inflazione nel 2022. In particolare, l’aumento dei tassi imposto dalle banche centrali ha ridotto l’appeal delle polizze di ramo I rispetto ai bond. E così la compagnia si è trovata a dover liquidare agli investitori così tante polizze di ramo I da finire per intaccare le riserve matematiche prima  e il patrimonio di vigilanza poi.

Le mosse dell’authority

A quel punto, si è reso necessario l’intervento dell’Ivass per bloccare le perdite di capitale e tutelare il patrimonio complessivo di Eurovita. L’altro fronte aperto è quello della vendita della compagnia, naufragata la trattativa con JC Flower ora si cerca un nuovo acquirente. Al quale spetterà il compito di finanziare l’aumento di capitale da 200 milioni richiesto dall’Authority (aumento di capitale che Cinven non ha fatto, perché volendo vendere la compagnia non ha l’interesse finanziario a farlo). Una cifra comunque minima se si pensa che la società ha a disposizione riserve per oltre 16 miliardi di euro.

Insomma, il commissario Santoliquido avrà il suo bel da fare fino al 31 marzo 2023, ma la situazione appare tutt’altro che irreparabile. L’interesse di tutti è quello di salvaguardare i risparmiatori coinvolti e d’altronde visti i capitali a disposizione di Eurovita non sembra profilarsi il rischio fallimento. Anche qui però bisognerà monitorare attentamente gli sviluppi del caso.