Notizie Notizie Italia Assicurazioni: per Bernstein rischi sbilanciati al ribasso nel 2017

Assicurazioni: per Bernstein rischi sbilanciati al ribasso nel 2017

5 Gennaio 2017 14:52

Per il comparto assicurativo europeo il 2017 potrebbe essere ancora un anno di elevata incertezza. A dirlo è la società Bernstein in un report sul settore diffuso ieri. Secondo la banca d’affari americana nel corso dell’anno appena iniziato incombe il pericolo di una “tempesta perfetta” che potrebbe incombere sulle compagnie assicurative europee.

“Anche nel 2017 gli eventi macroeconomici e politici saranno i maggiori driver del mercato”, spiegano gli analisti nel report, “nel breve termine vediamo quindi una serie di rischi sbilanciati al ribasso”. La “tempesta perfetta” di cui parla il report dovrebbe gravare sul bilancio delle compagnie.

Secondo gli esperti della casa d’affari infatti le società sperimenteranno una diminuzione dei livelli di capitale e una forte volatilità dei tassi d’interesse. “Il recente recupero dei tassi d’interesse sull’obbligazionario non dovrebbe aiutare molto”, sostengono a Bernstein, “perché le tariffe rimarranno basse, gravando sui margini dei segmenti P&C”. Inoltre la risalita vista nell’ultimo scorcio di 2016 “potrebbe essere vanificata da una serie di scadenze elettorali in Francia, Germania, Olanda e Italia che potrebbero alimentare nuove ondate di risk-off”.

Partendo da questi presupposti Bernstein ha reiterato il giudizio Neutral sul settore assicurativo europeo. Gli analisti vedono la crescita dell’EPS medio di settore al 3%, mentre la crescita dell’DPS al 5%.

Bene Allianz e Beazly, bocciata Generali

A livello di singoli titoli Bernstein ha promosso le britanniche Beazly e St. James’s Place. Raccomandazioni di acquisto reiterate anche per Allianz, Munich RE, Prudential e Standard Life. Bocciata invece l’italiana Generali Assicurazioni.

Per il Leone di Trieste “il target 2016 del +5% relativo alla crescita a/a sull’utile netto appare irrealistico”, viene spiegato nell’analisi. Sul giudizio di Bernstein pesa la forte esposizione di Generali al settore bancario e il basso livello dei coefficienti patrimoniali, ritenuti inferiori rispetto alla media dei peers europei.