Notizie Notizie Italia Assemblea Carige: giallo su cosa farà Malacalza su aumento, dubbio tra appoggio e astensione

Assemblea Carige: giallo su cosa farà Malacalza su aumento, dubbio tra appoggio e astensione

21 Dicembre 2018 16:11

Vittorio Malacalza non scioglie la riserva sul voto all’assemblea di domani contribuendo a far aleggiare tra gli investitori il timore di un mancato sostegno da parte del maggiore azionista della banca. Rimane quindi alta l’incertezza sull’appoggio all’aumento di capitale da 400 milioni di euro per cui passa il futuro dell’istituto ligure e un voto contrario di Malacalza rischierebbe di destabilizzare la fiducia sull’istituto nonostante l’ennesimo rafforzamento patrimoniale ha il paracadute del bond subordinato sottoscritto dal Fondo Interbancario per 320 mln.

 

L’assemblea in programma domani a Genova si aprirà quindi con ancora il grande dubbio circa la posizione che prenderà l’azionista di riferimento, Vittorio Malacanza, che detiene il 27,5% circa dell’istituto ligure. Intercettato a margine di un evento di Asg Superconductors, Malacalza non si è sbottonato affermando che “anticipare è come dire prima la fine di un film giallo”.

 

Malacanza, nel ribadire che l’impegno per la banca ci sarà sempre, ha aggiunto però che “bisogna credere negli uomini per vedere un futuro”. Parole abbastanza chiare a cui ha fatto seguito il riferimento al nuovo ad Fabio Innocenzi, in carica da settembre: “Non lo conosco, non l’ho ancora vista all’opera”. Malacalza non è più in cda dallo scorso luglio. Per l’imprenditore ci sono più opzioni. Secondo quanto riferisce oggi Il Sole 24 Ore, Malacalza sarebbe intenzionato ad astenersi. L’imprenditore avrebbe aderito all’aumento solo se fosse stato parte di un piano industriale in grado di risolvere problemi passati e futuri; in particolare avrebbe infatti chiesto garanzie sul piano industriale che dovrebbe essere pronto a febbraio e maggiori dettagli sui 256 milioni di euro di rettifiche.

 

Da ricordare che per Banca Carige manca ancora anche l‘indicazione della Bce sullo Srep e sul previsto passaggio sotto la vigilanza di Bankitalia.

 

Le ultime indicazioni stampa vedono i piccoli soci disertare l’assemblea, con meno di 50 i soci iscritti. All’ordine del giorno per l’assemblea vi sono altri cinque punti: la proposta di riduzione del capitale per perdite; deliberazioni in merito alla manca ricostituzione delle riserve valutarie; la proposta di attribuire al cda la delega per aumentare a pagamento il capitale sociale da 400 milioni di euro, incluso il sovrapprezzo da realizzare “entro il periodo di 18 mesi dalla data della deliberazione assembleare, con ogni più ampia facoltà di stabilire nell’esercizio della delega, modalità, termini e condizioni dell’operazione, ivi compresi il prezzo di emissione, comprensivo di eventuale sovrapprezzo delle azioni”; la delega per consentire il soddisfacimento delle obbligazioni da emettersi nel contesto della manovra di rafforzamento patrimoniale mediante l’assegnazione di azioni ordinarie di nuove emissione rinvenienti dall’aumento di capitale. Infine la richiesta di raggruppamento delle azioni e da ultimo la proposta di conversione facoltativa delle azioni di risparmio in azioni ordinarie della società.

Accordo per cessione 80,1% azioni di Creditis

Banca Carige conferma di avere raggiunto un accordo con Chenavari per procedere al closing della cessione dell’80,1% delle azioni di Creditis a Chenavari entro il 28 marzo 2019 e alla stipula di un contratto di distribuzione di lungo termine con Creditis. Lo rende noto la banca ligure in un comunicato nel quale precisa che Chenavari ha ricevuto l’autorizzazione dalla Banca d’Italia lo scorso 3 ottobre e “le parti sono addivenute ad un accordo sui rimanenti punti aperti”.

Nei giorni scorsi era invece arrivata la cessione di un portafoglio di sofferenze per un valore lordo di 964 milioni di euro, attraverso un’operazione di cartolarizzazione con un prezzo di cessione pari al 22,3% del valore dei crediti ceduti. A seguito delle operazioni concluse nell’ultimo trimestre dell’anno, il credito deteriorato di Carige è sceso a 3,5 miliardi, raggiungendo con un anno di anticipo il target assegnato dalla Bce per il 2019, pari a 3,7 miliardi.