Notizie Asset Class Commodity Argento e platino corrono nel 2025: cosa c’è dietro il rally

Argento e platino corrono nel 2025: cosa c’è dietro il rally

12 Giugno 2025 16:38

Quando si parla di metalli spesso l’attenzione si focalizza subito sull’oro, tralasciando altri “preziosi” come, ad esempio, l’argento e il platino. Proprio questi due metalli hanno registrato una vera e propria impennata delle quotazioni da inizio anno: +37% per il platino e +24% per l’argento. Una corsa rialzista che è un mix di diversi fattori macroeconomici e industriali che impattano la domanda e l’offerta di questi metalli preziosi.

Argento e platino: ecco cosa spinge i prezzi

Argento sotto i riflettori, con le quotazioni salite ai massimi da 13 anni oltre quota 36 dollari per oncia.  Per Carlo Alberto De Casa, analista di Swissquote contattato da FinanzaOnline, il metallo è sostenuto soprattutto dalla domanda industriale. Da diversi anni, infatti, l’argento si trova in una situazione di deficit: la domanda supera stabilmente l’offerta. “Il settore trainante è quello del fotovoltaico, ossia pannelli solari, ma anche componentistica auto elettriche e tecnologia 5G“, osserva l’esperto che pone al tempo stesso l’accento sul buon momento dei metalli preziosi, visti come bene rifugio. Si somma quindi l’interesse per la componente industriale a quello della domanda per investimenti.

Last but not least, De Casa sottolinea il fatto che “l’argento sia anche supportato dal fatto di essere visto come a sconto rispetto all’oro, è salito meno”. Nel corso dell’anno l’oro ha aggiornato diverse volte di recente i massimi storici recentemente (oggi si muove sopra i 3.385 dollari l’oncia), l’argento è ancora lontano.

E il platino? Da inizio anno ha realizzato una performance a doppia cifra pari a +37%, facendo anche meglio dell’oro dei record che segna un +28% YTD. “Il platino beneficia anch’esso di un aumento della domanda in alcuni settori quali l’automotive e le nuove tecnologie – afferma Saverio Berlinzani, capo analista di ActivTrades -. Nel 2025, il mercato del platino ha evidenziato un calo dell’offerta significativo, per il terzo anno consecutivo. L’offerta rimane limitata sia per il platino estratto sia per quello riciclato, con previsioni di calo della produzione mineraria del 2% e del riciclo dell’8% rispetto ai livelli pre-Covid”.

Ma ci sono anche altre ragioni da tenere in considerazione. Ad esempio, il fatto che le politiche economiche in Cina, India e altri paesi emergenti stanno stimolando la domanda di platino, sia per motivi ambientali sia per esigenze industriali. Inoltre, l’adozione di tecnologie a idrogeno verde sta creando nuove opportunità per il platino come catalizzatore. “Nel medio termine, quindi, la domanda sembra orientata a salire ulteriormente, specie se la questione dazi dovesse risolversi positivamente, come lasciano intendere i recenti accordi Usa Cina”, segnala ancora Berlinzani.

Goldman Sachs: prezzo platino destinato a scendere, le ragioni

In un recente report anche Goldman Sachs si è soffermato sul platino, avvertendo che i prezzi sono destinati a scendere. “Negli ultimi dieci anni, i prezzi del platino sono rimasti in gran parte compresi tra 800 e 1.150 usd/toz. Un breakout è iniziato il 20 maggio, in coincidenza con l’inizio della Platinum Week (20-21 maggio) e con la pubblicazione, il giorno precedente, di un report ottimista da parte del World Platinum Investment Council (WPIC). Tuttavia, riteniamo che la domanda speculativa e di ETF abbia ampiamente alimentato il rally a 1.280 dollari l’oncia e riteniamo che un breakout duraturo sia improbabile per tre motivi“, spiegano gli esperti della banca d’affari Usa.

La prima questione riguarda la Cina, spiegando che “la domanda cinese è sensibile al prezzo”; la seconda è “la debolezza della domanda da parte del settore automobilistico” che è alle prese con la “rapida transizione della Cina verso i veicoli elettrici che sta erodendo la domanda di catalizzatori”. La terza e ultima riguarda l’offerta globale da stabile a moderatamente elevata. Su quest’ultimo punto Goldman Sachs argomenta così: “Prevediamo un’offerta globale di platino da stabile a moderatamente elevata, a meno che non riemergano problemi energetici in Sudafrica. Ci attendiamo che l’offerta sudafricana, che rappresenta circa il 70% della produzione globale di platino, aumenterà moderatamente”.