Apple: vendite iPhone stimate in calo, fatturato potrebbe far registrare prima contrazione in 13 anni
Questa sera dopo la chiusura degli scambi a New York diverse società presenteranno i conti trimestrali tra cui AT&T, eBay, Twitter e Apple. I riflettori degli operatori saranno in particolare puntati sui numeri in arrivo da Cupertino e nello specifico sui dati relativi le vendite di iPhone.
Utile per azione atteso in quota 2$
Dai 2,33 dollari di un anno fa, l’utile per azione (eps) del secondo trimestre fiscale è visto a 2 dollari dagli analisti contattati da FactSet e a 1,97 per la piattaforma Estimize. Attenzione perché la mela morsicata è da cinque trimestri che batte il consenso Estimize.
Atteso segno meno anche per il fatturato che, a 58 miliardi di dollari nei primi tre mesi del 2015, è stimato a 52 miliardi da FactSet e a 51,5 miliardi dai collaboratori Estimize. È dal 2003 che il giro d’affari trimestrale di Apple non registra una contrazione e le indicazioni arrivate da fornitori storici come Jabil Circuit e Qualcomm non fanno ben sperare.
Pechino è l’ago della bilancia
Da diversi trimestri l’ago della bilancia per i conti della mela morsicata è rappresentato dalla Cina. Il rallentamento macroeconomico del dragone, un mercato che inizia a mostrare i primi segnali di saturazione e le nuove restrizioni delle autorità ai contenuti acquistabili sullo “store” potrebbero provocare il primo calo delle vendite di iPhone dalla sua introduzione sul mercato (2007).
In media, le vendite del melafonino (che da sole rappresentano circa due terzi del fatturato) sono stimate in quota 50 milioni di unità, contro i 61 milioni di pezzi del pari trimestre 2015 (viste a 217 milioni nell’intero 2016 contro i 231 milioni di un anno fa).
Liquidità monstre sotto i riflettori
Attenzione anche alle indicazioni relative l’utilizzo dell’enorme mole di liquidità. A fine dicembre in cassa erano custoditi 216 miliardi di dollari che al netto del debito diventano 153 miliardi.