Apple, Steve Jobs non è in pericolo di vita
Steve Jobs esce allo scoperto e rassicura il mercato sul suo stato di salute. E lo fa contattando telefonicamente il giornalista del New York Times, Joe Nocera, per comunicargli che non è in pericolo di vita. A raccontare la vicenda, pur non svelando i dettagli della conversazione con Jobs perché si trattava di un colloquio “off the record”, è stato lo stesso reporter newyorkese in un articolo dal titolo “Apple’s culture of secretery”. “Nessuno vuole morire”, racconta al telefono Jobs a Nocera. “La morte è la ‘strada’ che inevitabilmente tutti dobbiamo imboccare. Nessuno può sfuggirle”. Questo quanto si apprende dalle prime righe dell’articolo di Nocera, riportato sulle pagine on line del quotidiano statunitense.
Il numero uno e fondatore del colosso di Cupertino non sta certo attraversando un buon momento, ma la situazione non è così critica e grave come nel 2004, quando aveva scoperto di avere un tumore al pancreas. L’ultima apparizione in pubblico del fondatore di Apple risale a circa un mese e mezzo fa, con precisione alla presentazione dell’iPhone 3G, l’ultima versione del ‘melafonino’. In quella occasione è apparso stanco e visibilmente molto dimagrito. Dalla presentazione al mondo del supertelefonino il 10 giugno, al Nasdaq il titolo Apple ha ceduto il passo, passando da 180,81 (chiusura 11 giugno) a 159,03 (chiusura 24 luglio). Le performance non sono migliorate nemmeno in scia alla trimestrale, diffusa il 22 luglio.
Le preoccupazioni sono sensibilmente aumentate nella giornata di mercoledì, quando proprio il New York Times aveva rivelato che il numero uno del big high tech californiano aveva subito un intervento chirurgico, i cui dettagli non stati resi noti. La Apple aveva precisato che lo stato di salute del numero uno del gruppo è una questione privata e che la comunità finanziaria e il pubblico non sono tenuti a venirne a conoscenza.
Esiste una linea, seppure sottile, di demarcazione tra la vita privata e la riservatezza sullo stato di salute di un pazienze a capo di un impero da milioni di dollari? Guardando all’esperienza del presidente del colosso americano e a come sono andate le cose in questi ultimi giorni, verrebbe da dire: inesistente. Il pensiero comune americano è ‘semplice’: il carisma di Jobs è fondamentale per la società, Jobs è la Apple e la Apple e Jobs.
Non solo. A dispetto di quanto è accade ed è già accaduto nel quartier generale di altri giganti statunitensi, come la Microsoft di Bill Gates, per la compagnia di Cupertino non è mai stato indicato un successore.