Notizie Notizie Mondo Apple e le major discografiche finiscono nel mirino dell’Ue

Apple e le major discografiche finiscono nel mirino dell’Ue

3 Aprile 2007 10:47

La Commissione europea dichiara guerra al mondo della musica on line. E lo fa puntando il dito contro Apple in primis e una lista di major discografiche che devono rispondere all’accusa di violazione delle norme Antitrust (articolo 81 del trattato Ue) nella vendita di musica in Internet.


Nel mirino soprattutto il negozio virtuale iTunes, che secondo l’Unione europea non avrebbe rispettato le regole della concorrenza. Secondo quanto riportato dal quotidiano economico, Financial Times, tra i nomi coinvolti spiccano anche quelli delle quattro grandi del panorama musicale: Universal di Vivendi, Warner, Emi e Sony BMG. I consumatori possono comprare musica solo dai negozi online iTunes del loro Paese di residenza e sono quindi condizionati nella scelta di dove acquistare musica – come si legge nel comunicato diramato da Bruxelles – e di conseguenza, che musica è disponibile e a quale prezzo.


L’annosa questione è scoppiata dopo che la Commissione europea ha preso atto di una denuncia del 2005 dell’associazione di consumatori britannica “Which?”, che sosteneva che i clienti che acquistavano su iTunes canzoni in Francia e Germania avrebbero pagato solo 99 centesimi (1,32 dollari) per ogni canzone scaricata, rispetto ai 79 pence (1,56 dollari) spesi dai residenti nel Regno Unito in Gran Bretagna.


Adesso Apple e le altre major coinvolte, secondo le regole che si applicano dopo l’invio del “Statement of Objections”, hanno due mesi per difendere la loro posizione rilanciando a loro volta il tutto nero su bianco. Oppure, trascorso un mese dall’invio dell’obiezione, hanno anche la possibilità di far sentire le loro ragioni oralmente. Terminata questa procedura, la decisione finale resta nelle mani della Commissione.


Intanto le accuse giunte da Bruxelles rovinano i festeggiamenti per il nuovo accordo tra Apple e la britannica Emi che venderà via web senza protezione digitale, vale a dire senza usare i “lucchetti” dei diritti digitali, i cosiddetti Drm (digital rights management) che non permette di usare la musica acquistata su altri lettori e pc che non siano quelli approvati


L’intesa prevede, in sostanza, che a partire dal prossimo mese di maggio la musica venga messa in commercio attraverso il negozio digitale di Apple, momento in cui almeno la metà del catalogo di Emi sarà disponibile. Si tratterà di musica priva di Drm, con un livello di qualità maggiore, anzi raddoppiato, venduta nel formato Aac a 256 Kbps. Subirà delle modifiche il costo che, per la musica non protetta, passerà a 1,29 euro dai precedenti 99 centesimi di quella con Drm. Inoltre, sarà sempre possibile aggiornare in un secondo momento la musica acquistata a 99 centesimi pagando la differenza di 30 centesimi per ottenere la versione di maggior qualità e priva di protezione elettronica.