Apple e gli altri due: i tre titoli di Warren Buffett da tenere in portafoglio per battere l’inflazione. E c’è anche il Forever asset
Tre azioni di altrettanti tre giganti di Wall Street da tenere in portafoglio, in base alla regola di Warren Buffett, in tempi di paura inflazione: American Express, Coca Cola, Apple. E’ quanto scrive un articolo di MoneyWise, ricordando come lo stesso numero uno della Federal Reserve, Jerome Powell, abbia lasciato intendere che sarebbe forse il caso di smettere di affiancare l’aggettivo ‘transitorio’ accanto alla parola inflazione.
“E’ forse un buon momento per ritirare quella parola e cercare di spiegare in modo più chiaro quello che intendiamo – ha detto Powell martedì scorso – Credo che il rischio di una inflazione più alta sia aumentato”. Non per niente, il Dow Jones è capitolato martedì scorso di 652 punti.
Fortunatamente, c’è l’oracolo di Omaha a dispensare consigli agli investitori che non sanno su quali azioni puntare – e ovviamente non puntare – per proteggersi o magari anche far soldi in un contesto di aumento dell’inflazione.
L’articolo fa riferimento a un’asserzione che Buffett fece addirittura nel 1981, in una lettera indirizzata agli azionisti di Berkshire Hathaway, per navigare in un contesto di fiammata dei prezzi.
In quell’occasione, il ceo e fondatore della holding Berkshire mise in evidenza due caratteristiche che aiutano di norma le imprese a prosperare in tempi di inflazione elevata: la capacità di aumentare facilmente i prezzi e la capacità, anche, di fare più affari senza dover spendere troppo in investimenti.
Il consiglio che emerge da questa osservzione è puntare su attività di quelle aziende che godono ancora di un potere di acquisto.
Le tre azioni elencate per battere l’inflazione sono le seguenti:
- American Express, il titolo del colosso finanziario americano delle carte di credito. L’articolo ricorda come il gigante quotato sul Dow Jones abbia dimostrato la sua solidità e il suo potere di acquisto proprio di recente, aumentando le commissioni annuali della sua Carta Platino da 550 a 695 dollari. La società, viene rilevato, tende a guadagnare in modo diretto in un contesto inflazionistico: questo perchè realizza la maggior parte dei guadagni attraverso le commissioni che applica ai commercianti per ogni transazione che avviene con la carta Amex. Ora, nel momento in cui i prezzi e servizi aumentano, la fetta della torta che i colossi delle carte di credito si fa più grande. Il business sta già attraversando una fase di boom, visto che, nel terzo trimestre dell’anno, il fatturato della società è balzato del 25% su base annua a $10,9 miliardi. American Express è la terza maggiore partecipazione detenuta da Berkshire Hathaway, dietro a Apple e a Bank of America. La quota detenuta dal colosso di Buffett è pari a 151,6 milioni di azioni AXP, per un valore superiore ai $23 miliardi. Certo, le quotazioni del gruppo sono scambiate a un valore superiore ai $150. Ma viene sottolineato come si possa acquistare anche una quota più piccola usando un’APP che permette di acquistare non azioni intere, ma frazioni di azioni, con i soldi che si desidera spendere.
- L’altra scommessa per fare soldi con l’inflazione, firmata sempre Warren Buffett, è Coca Cola, un multinazionale che, come viene messo in evidenza nell’articolo, gode di un business a prova di recessione. Che l’economia vada bene o vada male, tutti possono permettersi di acquistare una lattina di Coca Cola. Tra l’altro, il colosso delle bevande analcoliche ha dalla sua parte un trucco niente male: quello di lasciare invariati i prezzi e allo stesso tempo, sebbene in misura molto contenuta, di ridurre la dimensione delle sue bottiglie. A ciò si aggiunge il fatto che Coca Cola è un marchio diventato icona, con prodotti che vengono venduti in più di 200 paesi. L’altra garanzia è la sua storia: Coca Cola è sbarcata a Wall Street più di 100 anni fa ed è riuscita a fronteggiare e superare molti periodi di alta inflazione. Berkshire Hathaway detiene il titolo in portafoglio dalla fine degli anni ’80: la partecipazione è di 400 milioni di azioni Coca Cola, per un valore di $20,1 miliardi circa.
- C’è infine Apple: anche in questo caso, il fatto che il prodotto di punta del colosso – l’iPhone – sia un oggetto di desiderio globale blinda la multinazionale in questione da vari tipi di crisi. E’ vero che la competizione è agguerrita nel campo degli smartphone: ma è altrettanto vero che molti consumatori non vogliono sentirsi tagliati fuori dall’ecosistema Apple. E questo significa che, anche se l’inflazione sale, Apple può trasferire i costi più alti alla sua base clienti senza essere tradita troppo e senza assistere dunque a un brusco calo dei suoi volumi di vendita. Apple rappresenta la scommessa più grande in assoluto di Berkshire Hathaway, incidendo sul valore di mercato del portafoglio di investimenti di Buffett per oltre il 40%. Tra le ragioni che spiegano una tale concentrazione di azioni Apple nel portafoglio è il boom del titolo della Big Tech, volato del 491% nel corso degli ultimi cinque anni.
Ma c’è un asset che batte anche questi tre titani e che viene preferito da Buffett: si tratta dell’asset che dura per sempre. E’ semplicemente quello che rimane in mano quando tutto il resto crolla: la terra, i terreni coltivati.
Buffett acquistò a tal proposito un appezzamento di terra di 400 acri, nello stato del Nebraska, nel 1986:
“Non avevo bisogno né di una particolare intelligenza o conoscenza per sapere che questo investimento non avrebbe presentato rischi al ribasso e che anzi avrebbe garantito un significativo margine di rialzo”. E nel corso degli anni, negli States, l’agricoltura ha dimostrato di riuscire a garantire ritorni più elevati sia delle azioni che del mercato immobiliare.
Viene da pensare alla frase che il padre di Rossella O’Hara proferisce nel famoso libro ‘Via con Vento’: Oseresti dire, miss Rossella O’Hara, che la terra non conta nulla per te? Ma se è la sola cosa per cui valga la pena di lavorare, di lottare, di morire, perché è la sola cosa che duri!”. L’asset forever, per l’appunto.