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Apple batte le stime ma non convince Wall Street

18 Gennaio 2007 08:59

Si torna a festeggiare, ma non troppo, in casa Apple. Dopo il lancio, settimana scorsa, dell’ultimo “gioiello” di Cupertino, già finito nella bufera dopo le accuse lanciate da Cisco Systems che ha rivendicato il copyright sul nome, la società guidata da Steve Jobs  si è messa in luce in scia alla diffusione del nuovo bilancio trimestrale. Profitti superiori del 50% alle aspettative per Apple che nell’ultimo trimestre dell’anno scorso è cresciuta fino a toccare il 78%. In aumento anche il fatturato che è schizzato a 7,12 miliardi con un progresso annuale del 24%. Ancora una volta a far pendere l’ago della bilancia in positivo è stata la vendite dei lettori di musica digitale iPods, 21 milioni di pezzi acquistati nel trimestre. “Siamo entusiasti di annunciare il fatturato trimestrale record di oltre 7 miliardi e un utile record di 1 miliardo,” ha dichiarato Steve Jobs, ceo di Apple che ha aggiunto “abbiamo appena iniziato, con il lancio di Apple TV e del rivoluzionario iPhone, quello che è destinato a diventare un anno molto importante a livello di novità di prodotto per Apple”.
Ma le parole di Jobs e conti positivi non sono bastati ad ammaliare Wall Street. Il titolo ha infatti ceduto il 2,21% a 94,95 dollari, sui minimi di giornata. Ma a cosa imputare questo calo? È la diffidenza maturata sull’iPhone che ha alimentato la corsa al ribasso delle quotazioni del gruppo di San Francisco. Dubbi, in particolare, sul  potenziale successo del nuovo “telefonino”. Il prototipo è stato promosso ma anche bocciato dal pubblico e dagli esperti. Nel settore della telefonia mobile potrebbe avere vita non facile visto gli elevati costi di produzione. La forza dell’iPod è sempre stata il basso costo nel produrlo e il forte appeal che lo ha fatto spopolare in tutto il mondo. Ma le preoccupazioni non nascono solo per l’iPhone. Un altro campanello d’allarme è stato lanciato anche dall’inchiesta del ministero della Giustizia sulle stock option che hanno lasciato un buco di soldi di non poco conto.


Una giornata nervosa anche per il Nasadq che ha archiviato la seduta in ribasso dello 0,74%. Un andamento dettato dallo smarrimento generale del settore tecnologico. Non solo Apple ma anche Intel non ha trovato la strada giusta a New York. Nonostante quest’ultima abbia battuto le attese degli analisti circa i conti del quarto trimestre del 2006 con un fatturato in flessione del 5% a 9,7 miliardi di dollari,  ha comunque perso oltre 5 punti percentuali. A pesare maggiormente è stata la sfida lanciata da Advanced Micro devices (Amd) che ha creato solo dei problemi al colosso dei chip americano.