Alta tensione Italia-Francia: prima vittima Alitalia, Air France la molla. Ma attenti anche a banche francesi
“Alitalia, Air France si sfila dal salvataggio”: si intitola così l’articolo del Sole 24 Ore, che precisa che “la decisione, riferita al Sole 24 Ore da fonti autorevoli, è dovuta a motivi politico-istituzionali in seguito al richiamo a Parigi dell’ambasciatore a Roma”.
Italia-Francia, rapporti mai così tesi dalla Seconda Guerra Mondiale, esattamente dal 1940, quando il Regno d’Italia entrò in guerra contro la Francia, consegnando la dichiarazione all’allora ambasciatore André François-Poncet.
La decisione di Parigi, annunciata ieri, di richiamare l’ambasciatore in Italia, mette in allarme non solo il mondo politico, ma anche quello degli affari. E la prima vittima sembra essere proprio Alitalia.
L’articolo del Sole 24 Ore ricorda che “le FS, in contatto con il ministero dello Sviluppo, erano orientate a scegliere l’americana Delta, che aveva annunciato la disponibilità ad acquisire il 40% della nuova Alitalia insieme al vettore franco-olandese. La quota sarebbe divisa in parti uguali, il 20% a Delta e il 20% a Air France-KLM, entrambe già partner di Alitalia nella joint venture transatlantica. Il 51% della newco dovrebbe far capo a Fs e altri soggetti pubblici”.
Ora, continua il quotidiano di Confindustria, “sia le Fs che il Mise avevano considerato l’offerta di Delta più interessante di quella della tedesca Lufthansa e, prima di scegliere il partner, le Fs erano in attesa dell’impegno ufficiale del cda di Air France-Klm. Ma ieri è arrivato il no di Parigi”.
Alitalia, dunque, sarebbe stata colpita dall’ira di Parigi contro l’Italia.
Non solo Alitalia. Occhio a banche francesi
Ma vale la pena riprendere anche quanto è emerso da un articolo di Bloomberg pubblicato proprio qualche giorno fa, per capire come a pagare lo scontro diplomatico sarebbero entrambi i paesi.
Nell’articolo veniva affrontato il problema del debito italiano, sia pubblico e privato, detenuto dalle banche europee, in particolare proprio da quelle di Francia e Germania, con tanto di grafici.
In tutto, veniva ricordato, gli istituti che hanno sede a Francoforte, Parigi, Madrid e nel resto dell’Europa detengono debiti italiani privati e sovrani per un valore superiore a 425 miliardi di euro.
Un grafico shock (quello di cui sopra) metteva in evidenza un dato di fatto innegabile:
Le banche più esposte ai debiti italiani, che siano pubblici o privati, sono quelle francesi, con una esposizione di 285,5 miliardi di euro. Tanto potrebbero perdere, veniva sottolineato, nel caso in cui l’Italia non riuscisse più a rimborsare i debiti che Parigi ha sottoscritto.
Bloomberg ricordava a tal proposito come le due principali banche francesi, BNP Paribas e Crédit Agricole, possiedano due divisioni retail in Italia.
E Bloomberg lo ricorda anche oggi, sottolineando che i due istituti di credito sono tra i più esposti, e soffrirebbero dunque un danno maggiore, “nel caso in cui un sell off in Italia dovesse iniziare ad avere effetti sull’economia, per diffondersi nel sistema finanziario europeo”.
Insomma: i rapporti Italia-Francia sono talmente articolati che una crisi italiana travolgerebbe la Francia e viceversa.
Nel bel mezzo delle dichiarazioni che sono arrivate da entrambe le parti nelle ultime ore, sicuramente si è messa in evidenza quella che ha visto la stessa fondatrice del movimento dei #giletgialli sconfessare Di Maio.
Si tratta di Jacline Mouraud. Intervistata all’Afp, la Mourand – che ora fa parte dell’ala moderata dei gilet gialli, ha parlato di una “grave ingerenza” del leader del M5S, commentando il recente incontro – a cui ha presenziato anche Alessandro Di Battista – con una delegazione dei Gilet Jaunes:
“La politica non consiste nell’indebolire l’immagine della Francia, ma nel farne un Paese più giusto” ha detto Mourand.
Già lo scorso 8 gennaio, interpellata dall’Ansa, la ‘pasionaria’ aveva bocciato l’iniziativa del vicepremier italiano e la sua mano tesa per mettere a disposizione del movimento francese la piattaforma Rousseau.
“Se devo dirla tutta penso che l’Italia sia l’Italia e la Francia sia la Francia: non siamo lo stesso popolo, penso che quella del vostro vicepremier sia un’ingerenza negli affari interni del nostro Paese”, aveva detto.