Allerta bolla per Borsa di Shanghai, analisti cauti dopo eccesso euforia ultimo anno
Violento scossone per la Borsa di Shanghai che ha chiuso l’ottava con un tonfo del 7,4% portando a quasi -20% il saldo delle ultime due settimane. Shanghai era arrivata a perdere durante la seduta oltre il 10% con Morgan Stanley che ha avvertito circa l’eccesso di euforia su Shanghai con le attuali valutazioni che salite troppo dopo il +109% negli ultimi 12 mesi.
Correzione del 19% dai picchi del 12 giugno
In chiusura l’indice Shanghai Composite ha ceduto il 7,4% a quota 4.192 punti, portando a -19% il saldo rispetto ai picchi annui toccati il 12 giugno. Si tratta della peggior seduta degli ultimi 5 mesi. Molto male anche il CSI 300 Index sceso del 7,9%. “Gran parte degli analisti di borsa consiglia di non acquistare in questa fase di debolezza, perché la correzione potrebbe non essersi conclusa“, sottolinea Arnaud Masset, Market Strategist di Swissquote Europe Ltd.
In chiusura l’indice Shanghai Composite ha ceduto il 7,4% a quota 4.192 punti, portando a -19% il saldo rispetto ai picchi annui toccati il 12 giugno. Si tratta della peggior seduta degli ultimi 5 mesi. Molto male anche il CSI 300 Index sceso del 7,9%. “Gran parte degli analisti di borsa consiglia di non acquistare in questa fase di debolezza, perché la correzione potrebbe non essersi conclusa“, sottolinea Arnaud Masset, Market Strategist di Swissquote Europe Ltd.
Morgan Stanley ritiene che crescita degli utili deboli, valutazioni elevate e l’aumento del margin debt portano ad avere una view pessimista con lo Shanghai Composite che potrebbe cadere fino al 30 per cento entro la metà 2016. L’alert su Shanghai che è stato lanciato la scorsa settimana anche dagli analisti di BlackRock, Credit Suisse e Bank of America con l’emergere di un rischio bolla per il mercato azionario cinese poichè le azioni del mercato continentale cinese hanno un valore pari a 85 volte gli utili, maggiori rispetto a quelle raggiunte nel picco dell’ottobre 2007.
Valutazioni tirate per Shanghai
“Gli operatori preferiscono comprare titoli su Hong Kong anziché a Shanghai – rimarca la nota odierna di Mps capital Services – dove le valutazioni sono diventate particolarmente care ed i margin debt (con indicatore dell’uso della leva finanziaria) hanno raggiunto livelli allarmanti (l’8,5% del mercato, molto al di sopra del 4,6% raggiunto dall’indice di Taiwan all’apice della bolla)”.
“Gli operatori preferiscono comprare titoli su Hong Kong anziché a Shanghai – rimarca la nota odierna di Mps capital Services – dove le valutazioni sono diventate particolarmente care ed i margin debt (con indicatore dell’uso della leva finanziaria) hanno raggiunto livelli allarmanti (l’8,5% del mercato, molto al di sopra del 4,6% raggiunto dall’indice di Taiwan all’apice della bolla)”.