All’ombra del Big Ben il 2011 ha il sapore amaro della tristezza: lo pensano due terzi degli inglesi

All’ombra del Big Ben l’anno nuovo non profuma di nuove sfida, ma ha il sapore amaro della tristezza. Secondo un nuovo sondaggio la maggior parte dei britannici guarda con pessimismo al 2011, certo del fatto che si troverà con meno soldi in tasca. Ben due terzi degli interpellati in un sondaggio condotto da Populus è convinto che l’economia sulle sponde del Tamigi andrà male. Si tratta del tasso più pessimista degli ultimi 18 mesi. Il 38%, ovvero fino a 10 milioni sui 26 milioni di famiglie britanniche, sostiene che ad un certo punto del prossimo anno non riuscirà a pagare le bollette in tempo.
Mentre un 21% teme di non riuscire a far fronte al mutuo della casa. Il pessimismo è destinato a crescere con l’aumento dei tassi d’interesse che secondo la Confindustria britannica dovrebbe iniziare la prossima primavera e toccare il 2,75% entro la fine del 2012. A vederla più nera di tutti sono le donne e gli adulti tra i 35 e i 54 anni, mentre i più ottimisti sono i giovani tra i 18 e i 34 anni, che nonostante tutto si aspettano che la loro qualità di vita migliori e che per il 2011 prevedono di trascorrere altrettante serate fuori con gli amici che nel 2010.
E ci sono anche brutte notizie per il governo: in seguito alle proteste degli studenti, le manifestazioni contro i tagli alla spesa pubblica sembrano aver guadagnato popolarità, con una persona su cinque ora pronta a scendere in strada e due su cinque convinta che un certo livello di disobbedienza civile e disordine pubblico sia necessario per fare in modo che il governo si accorga di certi problemi. Proprio il fine settimana natalizio non è stato foriero di good news per il governo inglese. Le interviste pubblicate nel week end natalizio dal quotidiano a due sottosegretari del partito di Nick Clegg (Norman Baker ai Trasporti e Paul Burstow alla Salute) e al vicepresidente liberaldemocratico della Camera dei Comuni David Heath dipingono con toni scuri le prospettive dell’anno che verrà.
Il cancelliere dello Scacchiere George Osborne è stato bollato come un milionario che non ha alcuna esperienza di come vive la gente comune. Il premier David Cameron un leader di cui la base Lib Dem non si deve fidare. E la coalizione che in ottobre ha imposto al Regno Unito un piano di austerity da lacrime e sangue somiglia al regime dell’apartheid in Sudafrica che si deve combattere lavorando dall’interno. È arrivata la crisi di Natale nel governo britannico dopo le nuove critiche strappate dal Daily Telegraph a esponenti Lib Dem che hanno ulteriormente allargato le crepe nel fragile edificio della coalizione.
Poco importa se nel terzo trimestre di quest’anno il Prodotto interno lordo della Gran Bretagna è cresciuto dello 0,7% rispetto ai tre mesi precedenti. Per quanto positivo, il dato è stato comunicato dall’Ons (Office for National Statistics) , che ha pubblicato ieri la lettura finale, ha tuttavia lasciato l’amaro in bocca agli economisti perché è risultato essere inferiore alla prima lettura e alle attese.