Notizie Notizie Italia Alitalia, Tesoro pronto a cedere l’intero 49,9%

Alitalia, Tesoro pronto a cedere l’intero 49,9%

22 Maggio 2007 12:43

In una giornata “nera” di sciopero coma quella odierna, il ministero del Tesoro si è detto pronto a cedere l’intera partecipazione del 49,9% detenuta in Alitalia se questa sarà la richiesta dell’acquirente che si aggiudicherà la gara di vendita per il 39,9%, in relazione alla quale le offerte vincolanti dovranno essere presentate, cash, tra le ore 13.00 e le ore 17.00 del 2 luglio. Tale fase avrà a oggetto l’acquisto di 553 milioni di azioni ordinarie Alitalia rappresentative di una partecipazione pari a circa il 39,9% del capitale sociale, più 1.207.147.404 obbligazioni convertibili del prestito “Alitalia 7,5% 2002-2010 convertibile”.


Nella lettera di procedura per la definizione delle offerte vincolanti pubblicata questa mattina si legge che, oltre al 39,9% del capitale sociale già messo in palio, “il ministero (…) cederà, su richiesta dell’acquirente selezionato, le residue 138.958.598 azioni ordinarie di Alitalia detenute, rappresentative di una partecipazione pari a circa il 10% del capitale sociale di Alitalia”. E in ogni caso, “qualora tale ultima partecipazione non fosse ceduta nell’ambito della procedura, il ministero si impegnerà a non aderire all’offerta pubblica di acquisto conseguente all’acquisto delle azioni e a gestire la stessa alla stregua di un operatore economico privato”.


Il ministero tuttavia, specifica anche che esiste l’eventualità che non vengano cedute le obbligazioni convertibili: una volta individuato il migliore offerente, il Tesoro procederà a verificare che il corrispettivo delle obbligazioni offerto da tale soggetto sia pari o superiore al valore risultante dalle valutazioni. In caso affermativo si procederà all’aggiudicazione sia delle azioni sia dei bond, ma in caso negativo il ministero procederà esclusivamente alla selezione dell’acquirente delle azioni. E la cosa potrebbe anche significare che il Governo, nel 2010, allo scadere dei titoli convertibili, potrebbe tornare a essere azionista del vettore italiano.


Come si apprende dalla lettera di procedura, la fase delle offerte vincolanti comprenderà la messa a disposizione in favore dei soggetti ammessi di ulteriori informazioni relative ad Alitalia – la cosiddetta Data room – sulla base del calendario. In particolare, per gli offerenti ci sarà la possibilità di accedere alla Data room a partire dal 24 maggio.


Da ricordare che sono tre i soggetti in gara per la privatizzazione di Alitalia: Ubm (Unicredit)-Aeroflot, AirOne-Intesa SanPaolo e Tpg-MatlinPatterson. Secondo indiscrezioni, Ubm (Unicredit) e Aeroflot avrebbero avanzato l’offerta più elevata (40 centesimi per azione) e non gradirebbero lo scarso peso che il prezzo sembrerebbe ricoprire nelle considerazioni del ministro del Tesoro. Oltre ai 40 centesimi per azione la cordata Aeroflot-Unicredit avrebbe previsto 3,5 miliardi di investimenti nel piano di rilancio. 10 centesimi per azione sarebbe invece l’offerta di Ap Holding e Intesa Sanpaolo, con oltre 5 miliardi di impegno per il rilancio. Infine i fondi americani appoggiati da Mediobanca vorrebbero le azioni della compagnia a zero euro ma si impegnerebbero in una ricapitalizzazione pesante della società, con quattro miliardi di ulteriori risorse per il rilancio. A loro vantaggio gioca la notevole esperienza nei processi di turnaround e la recente vittoria nella gara per l’acquisizione di Iberia in cordata con British Airways, Vista Capital, Ibersuizas e Quercus.