Piazza Affari continua a vedere il Montepaschi in abito bianco
Piazza Affari continua a vedere fiori d’arancio nel futuro del Monte dei Paschi. Il titolo della banca senese viene premiato anche oggi dagli acquisti pur ritracciando dopo essere riuscito a stabilire i nuovi massimi storici. I volumi di scambio sull’azione si mantengono elevati mentre il bilancio delle ultime sei sedute sfiora una performance dell’8%.
Il mercato scommette sulla prosecuzione del risiko bancario in Italia, dopo la maxi-aggregazione tra Unicredit e Capitalia, e concentra le proprie attenzioni sulle prede rimaste. Il Montepaschi è una di queste, insieme con Unipol, Mediolanum, Credem, ed è in questo momento la più gettonata dagli operatori. I motivi? Più di uno.
In primo luogo la difficoltà a vivere da single in un mondo che tende all’unione delle forze. Le distanze tra grandissimi e piccoli si sono allargate. La nuova Unicredit è il secondo gruppo bancario per capitalizzazione in Europa, con oltre 9.000 sportelli. In Italia la leadership negli sportelli appartiene a Intesa Sanpaolo, con 5.800 sportelli mentre il nuovo colosso bancario ne conterà “appena” 5.000. Il terzo gruppo in Italia è proprio il Montepaschi, con un numero di sportelli pari a circa un quarto rispetto a quelli di Intesa Sanpaolo. Anche con riferimento ad attivi, impieghi e raccolta la distanza tra i primi due e il terzo è abissale. Sommando i dati di Unicredit e Capitalia si arriva a oltre 900 miliardi di euro di attivi contro i 530 di Intesa Sanpaolo e i 135 del Montepaschi.
In secondo luogo è stata la stessa Fondazione Mps a dare mandato all’advisor Jp Morgan per esplorare ipotesi di crescita esterna. “Sull’M&A, il nostro azionista Fondazione si è dichiarata in più di una occasione disponibile a valutare progetti industriali che sostengano il nostro percorso di crescita e la creazione di valore per tutti gli azionisti” è stata la dichiarazione del direttore generale, Antonio Vigni, nella conference call di presentazione dei risultati della banca. L’accordo con Axa per la cessione del 50% di Mps vita e l’acquisizione del 55% di Biverbanca da Intesa Sanpaolo vanno in questa direzione anche se tratta di operazioni minori che fanno dire agli analisti di Centrosim che, al momento, il Monte dei Paschi “appare molto più concentrato sulla crescita per linee interne, sull’acquisizione di banche medio-piccole come Biverbanca e reti di sportelli cedute da altri grandi gruppi e sulla sigla di accordi operativi in specifici settori, piuttosto che sullo studio di maxi-aggregazioni con istituti italiani o esteri”.
Infine, elemento che differenzia in questo momento Montepaschi da altre possibili prede, il fatto che il mercato abbia individuato anche la possibile controparte di un eventuale deal. Sarebbe il Banca Bilbao Vizcaya Argentaria (Bbva) rimasto all’asciutto e tagliato fuori dagli accordi realizzati nel corso dell’ultimo anno in Italia tra i quali quello tra Bnl e Bnp Paribas. “Non commento queste voci”, aveva dichiarato Vinci, “sono temi che riguardano la Fondazione e non la banca”.