Notizie Notizie Italia Alitalia, se la gara fallisce forse arriva un commissario

Alitalia, se la gara fallisce forse arriva un commissario

6 Luglio 2007 07:00

Alitalia non ha un paracadute. Piazza Affari è tornata a penalizzare ieri il titolo della compagnia di bandiera che ha chiuso le contrattazioni con un ribasso vicino ai 2 punti percentuali. La strada per la privatizzazione dell’aerolinea, si fa sempre più accidentata e, in caso di fallimento, non sono previsti piani alternativi. Lo ha reso noto il ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, che si è mostrato fiducioso sull’andamento della gara. “Si sta svolgendo nel rispetto del bando” ha dichiarato rispondendo a un’interrogazione di Ignazio La Russa ed escludendo l’esistenza di segnali di fallimento.


Le indiscrezioni indicano tuttavia la possibilità che eventuali interventi “alternativi” vengano presi in considerazione solo dopo il 12 luglio, data ultima per la presentazione delle offerte vincolanti da parte dei partecipanti alla gara. Una data che potrebbe essere ulteriormente rinviata secondo le indiscrezioni circolanti sulla stampa quotidiana (la prima volta era stata fissata al 2 luglio). Per Alitalia potrebbe arrivare un commissario per la gestione dell’emergenza ma per il momento l’attenzione rimane centrata sui concorrenti ancora in corsa per conquistare l’aerolinea, in realtà uno solo. E’ stato lo stesso ministro, infatti, a dimostrare poca fiducia sulle reali intenzioni del fondo Matlin-Patterson, uscito e poi rientrato in gara e che per il momento sembra agire da osservatore più che da partecipante. Neanche la generosa offerta del ministero di farsi carico degli esuberi (stimati da Carlo Toto patron di AirOne in oltre 2.000 unità) ha fatto smuovere più di tanto il silente convitato.


Più attivo, naturalmente, Carlo Toto con la cordata ApHolding (AirOne e Intesa Sanpaolo), il quale sta cercando di mettere insieme i pezzi di un piano industriale solido e il sostegno finanziario necessario all’operazione. Tra gli istituti contattati Morgan Stanley, Nomura, Lehman Brothers e il Montepaschi. Le incertezze nella trattativa tra Toto e le banche sono state l’ulteriore motivazione a giustificazione delle vendite che hanno colpito il titolo nella giornata di giovedì. Il numero uno di AirOne non ha infatti molta voglia di aprire i cordoni della borsa e preferirebbe che a farlo fossero gli istituti bancari che diventerebbero azionisti di minoranza di ApHolding. Da parte sua Toto metterebbe in campo la partecipazione in AirOne e una serie di operazioni volte al rinnovo della datata flotta di aeromobili di Alitalia. Può sembrare pochino, ma sarebbe ancora meno se dovessero essere verificate le indiscrezioni rilanciate da Il Giornale sulle richieste avanzate dall’imprenditore al governo. Secondo il quotidiano Toto avrebbe richiesto al Comitato per le privatizzazioni la libertà di licenziare e nessuna penalizzazione da parte dell’Antitrust sulla lucrosa tratta Milano-Roma.