Si fa sempre più concreta la possibilità che la Commissione europea mercoledì 11 giugno possa aprire una procedura d’infrazione per il “prestito ponte” da 300 milioni di euro concesso dal Governo Prodi ad Alitalia. Le voci si rincorrono da mesi, ma ora la decisione sembra davvero reale. Bruxelles punta ancora una volta il dito soprattutto contro la natura del finanziamento concesso alla compagnia di bandiera italiana: si tratterebbe, infatti, di un aiuto di Stato, incompatibile con le regole di mercato. Non solo. Alitalia nel 2001 ha già ricevuto un prestito del genere, e, secondo la regola, “one time, last time”, devono trascorrere almeno dieci anni prima di poterne beneficiare nuovamente.
Una notizia, quella dell’inchiesta formale che potrebbe presto essere aperta dalla Unione Europea, che ha acceso un intenso dibattito alla Camera, dove era in corso la votazione del decreto sul prestito ponte da 300 milioni. I lavori sono stati sospesi poco dopo la notizia della procedura, per convocare una conferenza dei capigruppo. La seduta riprenderà martedì prossimo con l’esame degli emendamenti e la votazione finale.
E mentre si attende la decisione dell’Ue, il neo advisor Intesa Sanpaolo lavora sul dossier Alitalia. Si dovrebbe cominciare dall’analisi dettagliata dei conti. Secondo quanto riportato da La Repubblica, il quadro che si potrebbe delineare per salvare il gruppo di via della Magliana è di dare vita a una compagnia, con un miliardo di liquidità, che grazie alla fusione Alitalia-Airone e alla mano tesa dalla superbanca italiana (lIntesa metterebbe sul piatto tra i 300 e i 500 milioni di euro), possa tornare in pista e trovare un acquirente internazionale.
I problemi per Alitalia arrivano anche dal fronte passeggeri. Secondo i dati diffusi dall’associazione delle compagnie aeree europee (Aea), in aprile è stata registrata una vera e propria flessione. Non a caso è il mese in cui è fallita la trattativa con i francesi di Air France-Klm ed è entrato in vigore il “piano di sopravvivenza” dell’ex presidente Maurizio Prato. Così nel quarto mese del 2008, Alitalia ha trasportato 1,55 milioni di passeggeri, ha ceduto il 27,3% del traffico (ricavi per passeggero-chilometro), e ha segnato una contrazione del 25,9% dei passeggeri. Dati che confermano che l’abbandono di Malpensa, fino a questo momento, non si è rilevata una mossa vincente.
A Piazza Affari gli scambi del titolo Alitalia restano sospese a tempo indeterminato, come voluto da Borsa Italiana in coordinamento con la Consob.