Notizie Notizie Mondo Alert bond crunch in Turchia: per SocGen ottobre sarà mese peggiore. Attenti anche da El-Erian

Alert bond crunch in Turchia: per SocGen ottobre sarà mese peggiore. Attenti anche da El-Erian

Pubblicato 17 Agosto 2018 Aggiornato 5 Luglio 2019 09:31

Alert bond crunch in Turchia: stando agli analisti di Société Générale il paese, insieme alle sue aziende, dovrà rimborsare bond emessi in valute estere per un valore di quasi $3,8 miliardi, nel solo mese di ottobre. A lanciare l’allarme è l’analista di SocGen Jason Daw che, stando a quanto riporta il Guardian, ricorda che “la Turchia presenta il debito denominato in valuta estera più alto di tutti i mercati emergenti”.

In particolare, ottobre si presenta come il peggior mese prima della fine del 2018 in termini di rimborsi, in quanto le aziende devono restituire capitali per $3 miliardi e pagare interessi per $762 milioni.

L‘alert bond crunch sarà attivo in ogni caso fino alla fine dell’anno.

Daw scrive infatti che “i pagamenti degli interessi e del capitale dovrebbero essere attentamente osservati verso la fine dell’anno, con il settore corporate che fa fronte a un costo di rimborso delle sue obbligazioni più alto del 25% rispetto ai costi di giugno, causa il deprezzamento della lira”.

C’è da dire, allo stesso tempo, che la lira ha indubbiamente recuperato terreno rispetto al minimo record testato nei confronti del dollaro, a quota 7,23, nella sessione di lunedì scorso, quando ha fatto peggio anche della soglia pericolo individuata da Goldman Sachs. Il valore dollaro-lira turca oscilla infatti a 5,79 nella sessione odierna, grazie anche al sostegno arrivato dal Qatar, che mercoledì ha promesso di aiutare le finanze della Turchia con prestiti di $15 miliardi.

Nelle ultime ore, sia la lira che i bond turchi hanno trovato un qualche sostegno nelle dichiarazioni del ministro delle Finanze Berat Albayrak che, in una conference call, ha rassicurato gli investitori internazionali sul fatto che il paese emergerà più forte dalla sua crisi valutaria e che le banche turche versano in buone condizioni di salute.

Ma tra gli scettici nei confronti del paese c’è anche Mohammed El-Erian, responsabile della divisione di consulenza economica di Allianz che, in un’intervista a Bloomberg TV, afferma che è arrivato il momento di ridurre l’esposizione verso la Turchia:

“La Turchia sta cercando di riscrivere il capitolo della gestione della crisi nel libro dei mercati emergenti – ha detto El-Erian – Ma è difficile farlo senza un rialzo dei tassi di interesse; è difficile farlo senza (un aiuto) dell’Fmi. E’ difficile. Non è impossibile, ma è difficile”.

L’aiuto del Qatar, “non è sufficiente”, dice El-Erian, che aggiunge: “Siamo nel bel mezzo di una fase di contagio che sta colpendo sia le economie forti che quelle vulnerabili. Se dovessi tornare a scommettere, direi che si tratta di qualcosa di grande. Il mercato non sta facendo distinzioni tra i nomi forti e quelli deboli”.

Il verdetto è di tagliare l’esposizione verso il paese, in quanto le restrizioni imposte sulle operazioni di short sulla lira offriranno un sollievo solo di breve termine. Non proprio uno scenario confortante, se a esso si aggiunge anche l’alert bond crunch di SocGen.