Al via la nuova Telecom di Galateri e Bernabè
Crescita e collaborazione con Telefonica. Questi i punti da cui ripartirà la nuova Telecom Italia firmata Gabriele Galateri e Franco Bernabè, rispettivamente nominati ieri presidente e a.d. della società. In una presentazione alla stampa avvenuta ieri sera, a sole due ore dalla cooptazione in cda, i due manager hanno potuto tracciare solo a grandi linee il futuro della società telefonica, lanciando alcune indicazioni di massima.
Nessun amministratore delegato fresco di nomina d’altro canto può esimersi dal parlare di obiettivi di crescita nel momento del suo insediamento. Bernabè poi lo ha fatto rispondendo a una esplicita domanda su eventuali future dismissioni. “Mi preoccupo più di acquisire che di dismettere”, ha detto. Una risposta che apre però anche un altro interrogativo: con quali soldi effettuare possibili nuove acquisizioni quando Telecom è ancora alle prese con i debiti lasciati dalle precedenti gestioni? Un primo commento degli analisti di Euromobiliare fornisce un’altra interpretazione della risposta fornita da Bernabè. Secondo la Sim milanese le dichiarazioni potrebbero essere intese come sfavorevoli al mantenimento della generosa politica di dividendi della precedente gestione. Occorre infatti ricordare che il management in carica fino a pochi mesi fa aveva promesso un pay out pari all’85%.
Il ritorno di Bernabè al vertice di Telecom dopo i pochi mesi passati in qualità di amministratore delegato nove anni fa è stato solo parzialmente offuscato dalla conferma del dissenso sul metodo delle nomine venuto dai due consiglieri Domenico De Sole e Luigi Zingales, che hanno votato a favore dell’ingresso in cda dei due manager, ma contro l’attribuzione delle deleghe.
Il comunicato con cui erano state ufficializzate le nomine non ha offerto indicazioni molto precise. “Al presidente sono attribuite – si legge – oltre alla rappresentanza legale della società, le responsabilità funzionali affinché il consiglio di amministrazione, anche tramite l’attività dei suoi comitati, possa esercitare il generale potere di indirizzo e controllo sull’attività della società e del gruppo. All’amministratore delegato è attribuita la responsabilità relativa al governo complessivo della società e del gruppo. In pratica Bernabè sarà il capo azienda con le responsabilità dei piani, degli assetti organizzativi di gestione e di sviluppo del business, mentre a Galateri spetterà il potere di indirizzo e controllo generale dell’azienda.