Al via la più grande ristrutturazione della storia di Deutsche Bank: -18.000 dipendenti e ritorno al passato
Ristrutturazione record per la banca numero uno in Germania, Deutsche Bank. Da giorni si era capito che qualcosa di grosso era nell’aria e, sotto questo punto di vista, il colosso tedesco non ha sicuramente deluso. La ristrutturazione annunciata nelle ultime ore prevede infatti una trasformazione radicale, la più imponente della storia dell’istituto: taglio di 18.000 dipendenti e uscita dal business dell’ Equity Sales and Trading, nell’ambito di un piano di riduzione delle operazioni di investment banking.
“La ristrutturazione si tradurrà in un taglio del numero di posizioni equivalenti a tempo pieno di 18 mila entro il 2022, per ridurre la forza lavoro a circa 74 mila persone“, si legge in un comunicato della banca, rilasciato a seguito del meeting. L’esecuzione del piano comporterà costi pari a 7,4 miliardi di euro, entro la fine del 2022.
A tal proposito Deutsche Bank stima, proprio a causa degli oneri che inizierà a sostenere, una perdita di ben 2,8 miliardi nel secondo trimestre del 2019.
I risultati di bilancio della banca relativi al secondo trimestre dell’anno saranno resi noti il prossimo 25 luglio.
Nel comunicato diramato dopo la riunione che ha decretato la svolta per la banca, viene precisato che Deutsche Bank finanzierà la trasformazione con “le risorse esistenti” e che manterrà “il minimo richiesto del Common Equity Tier 1 ratio del 12,5%”. Ancora, “la banca prevede di realizzare il piano senza aver bisogno di ricorrere a un aumento di capitale”.
Il titolo Deutsche Bank è scivolato al minimo di sempre, a 6,3 euro, dopo la notizia del flop delle trattative per una fusione con la rivale Commerzbank, scontando poi anche le dichiarazioni rilasciate dall’amministratore delegato Christian Sewing, che aveva pre-annunciato nelle ultime settimane un round di tagli pesanti, legato all’intenzione di ridurre la propria divisione di investment banking.
Rispetto al minimo testato a giugno, l’azione ha recuperato il 16% circa, e al momento oscilla al di sopra della soglia di 7 euro. Ma si tratta di una magra consolazione, se si considera che, all’apice precedente la crisi finanziaria, Deutsche Bank valeva 112 euro.
Negli ultimi mesi, le notizie negative hanno continuato a perseguitare il gigante tedesco: tra queste, la decisione di tagliare le stime sul fatturato per l’intero 2019.
Nel primo trimestre del 2019, gli utili di Deutsche Bank al lordo delle tasse si sono attestati a 290 milioni di euro, meglio delle attese del consensus, ma al di sotto dei 432 milioni di euro riportati nel primo trimestre dell’anno precedente. Il common equity tier-1 ratio, che indica la solidità patrimoniale di una banca, si è attestato al 13,7% alla fine del primo trimestre, ma ora, con la maxi ristrutturazione annunciata, si appresta a scendere alla soglia minima richiesta, pari al 12,5%.
Di seguito alcuni commenti sul piano di ristrutturazione:
Deutsche Bank, #Germany‘s biggest lender, has announced far-reaching plans to restructure the company projected to cost €7.4bn. To quit equities, shrink investment bank. About €74bn of risk-weighted assets will become part of a bad bank, the lender said. pic.twitter.com/ladOVW2RmY
— Holger Zschaepitz (@Schuldensuehner) July 7, 2019
Ristrutturazione Deutsche Bank: parla l’Ad Sewing
“Stiamo affrontando ciò che è necessario per liberare il nostro vero potenziale: il nostro modello di business, dei costi, del capitale e del team al comando – ha commentato l’AD Christian Sewing – Nel rifocalizzarsi sulla banca rivolta alla clientela, torniamo alle nostre origini e a ciò che in passato ci ha resi una delle banche più importanti al mondo”.
La ristrutturazione colpirà, come detto sopra, il ramo dell’investment bank che, secondo le stime di Bloomberg, incide per circa la metà sul fatturato del gruppo. Tale ramo verrà diviso in due parti.
Il piano comporta anche la creazione di una ‘bad bank’ che permetterà, stando a quanto reso noto dal colosso stesso, di smobilizzare miliardi di investimenti considerati meno redditizi o non più in linea con la sua strategia.
Deutsche Bank ridurrà anche la sua presenza nel settore FICC (reddito fisso, commodities e valute).
“Stiamo costruendo i nostri punti di forza – ha detto Sewing- Questo è un nuovo inizio per Deutsche Bank, che darà benefici di lungo termine ai nostri clienti, ai nostri dipendenti, agli investitori e alla società”.
Sui social intanto ci sono già commenti velenosi su cosa avrebbe intenzione di fare la Bce, anche in termini di istruzioni da dare al colosso tedesco dopo che ha commissariato una banca italiana che dire molto più piccola è un eufemismo, ovvero Carige.
Non mancano altgri commenti al vetriolo a livello globale.
Deutsche Bank spokesman right now pic.twitter.com/dH7dgES4Bp
— Russian Market (@russian_market) July 7, 2019
Deutsche Bank demands more investor patience w/dividend suspension. Says it can realize the €7.4bn revamp w/o cap increase. Deutsche has raised ~€30bn from shareholders since 2010. Share price had fallen by >80% over that period. https://t.co/iMe9YQe2SZ pic.twitter.com/dzoARjHNzh
— Holger Zschaepitz (@Schuldensuehner) July 7, 2019
OK. $DB overload (yes I know I went on a tirade of tweets yesterday…but this is the last thing I will post…but don’t hold me to it ?) but good read>>> After a $354 Billion U.S. Bailout, Germany’s Deutsche Bank Still Has $49 Trillion in Derivativeshttps://t.co/gnTxUmlW44
— ??? ?️ (@chigrl) July 7, 2019
Is it just me or does it feel like $DB is imploding? #DeutscheBank headlines are all over the place today.
— Michael Nicoletos (@mnicoletos) July 7, 2019
How does Deutsche Bank create a bad bank when it is already a bad bank?
— Hipster (@Hipster_Trader) July 6, 2019
Deutsche Bank starts 5% higher following radical revamp. But the share price increase is less pronounced than expected as profitability to remain low in the near term and success is anything but certain. pic.twitter.com/sbtjM8UoGE
— Holger Zschaepitz (@Schuldensuehner) July 8, 2019
E così, prima dell’annuncio della maxi-ristrutturazione Jack Rasmus di Global Reaserch commentava: Deutsche Bank è la prossima Lehman Brothers? Si parla del rischio che alla fine Berlino sia costretta a varare una maxi operazione di bailout per salvare la più grande banca tedesca. Una banca che, al momento, è attiva in operazioni di trading sui derivati per un valore di $45 trilioni. “Alcuni, tra fonti e analisti, stanno iniziando a paragonarla con Lehman Brothers, che collassò nel 2008 negli Stati Uniti. Jack Rasmus ricorda che, così come accaduto nel caso di Lehman Brothers, il legame con i derivati è lo storico canale attraverso cui si trasmette il contagio e che, per questo motivo, infetta anche altre istituzionali finanziarie, sfociando, alla fine, nel congelamento del credito in diversi mercati”.