Al Festival dell’Economia di Trento si parlerà di capitale umano e sociale

L’economia, una volta tanto, abbandona i banchi delle università e si sposta in un nuovo contesto, quello di un Festival, chiamato appunto Festival dell’Economia e che si svolgerà nella città di Trento dal 30 maggio al 3 giugno. La manifestazione, presentata proprio questa mattina a Palazzo Mezzanotte di Borsa Italiana, dopo il successo della prima edizione dell’anno scorso, ha deciso quest’anno di concedere il bis.
“Sono due – spiega Tito Boeri, coordinatore scientifico del Festival, – i concetti di capitale che saranno approfonditi nel corso della manifestazione: quello di capitale umano, ovvero del bagaglio di conoscenza dei singoli individui, e quello di capitale sociale, che fa riferimento alla rete di relazioni di fiducia che viene a instaurarsi tra gli individui e che a sua volta si suddivide in pubblico e privato”. “In Italia si investe troppo poco in capitale umano – prosegue Boeri – soprattutto dopo i 30 anni, senza contare poi che scelte importanti come ad esempio quella universitaria si fanno per lo più sulla base del criterio dell’istituto più vicino a casa. In Italia si investe poco in capitale umano perché manca una cultura del valore dell’investimento e noi a Trento cercheremo di fornire molti dati e studi utili per capire davvero ciò che in termini di rendimenti futuri può portare in più un investimento di questo tipo”.
Durante il Festival dell’Economia si discuterà anche della formazione di capitale sociale come estensione delle relazioni fiduciarie in modo da favorire la cooperazione tra individui. Michele Salvati, economista, scrittore ed editorialista del Corriere della Sera si è soffermato sul concetto di capitale sociale, proponendo un confronto tra l’elevato numero di vigili in Italia e quello decisamente più basso in Svizzera. “A Zurigo ci sono pochi vigili – spiega Salvati – perché in Svizzera il concetto di capitale sociale, e dunque di rispetto della regola, è altissimo, cosa che invece non avviene qui da noi”. “Tuttavia – sottolinea l’economista – il concetto di capitale sociale non è sempre positivo. Basti pensare alla Sicilia, dove la mafia rappresenta una forma di capitale sociale non positivo”.
Tra gli appuntamenti clou del Festival si segnalano il dialogo su liberalizzazioni e consumatori, in calendario per il primo giugno alle ore 17.30, con il ministro Pier Luigi Bersani e il professore ordinario di Economia Politica presso l’Università di Brescia, Carlo Scarpa; il dialogo sul tema della pubblica amministrazione, previsto per il 2 giugno alle ore 17.30 alla presenza di Pietro Ichino, esperto in diritto del lavoro, del ministro Luigi Nicolais e del segretario della Funzione Pubblica della Cgil, Carlo Podda; e il forum, alle ore 12.00 del giorno di chiusura, il 3 giugno, che vedrà il premier, Romano Prodi, confrontarsi con gli economisti della Voce.info per tirare le somme dopo un anno di governo. “Credo sarà più facile – scherza Salvati – far parlare Prodi del tema dell’economia che di argomenti al momento molto più spinosi come ad esempio quelli riguardanti la politica estera”.