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Aeroporti di Roma torna in mani italiane

18 Giugno 2007 06:34

Gemina è pronta a voltare pagina dopo che Aeroporti di Roma (Adr), la società che controlla gli aeroporti della Capitale, torna a parlare italiano. Gemina ha, infatti, offerto agli australiani di Macquarie 1,237 miliardi di euro per riavere la quota pari al 44,7% della società capitolina. Un affare che segna però in modo definitivo anche l’uscita di scena della famiglia Romiti dalla stessa Gemina. Ma andiamo per ordine.


 


Da questo momento in poi il controllo di Adr sarà eseguito dal fondo Clessidra di Claudio Sposito, la Sintonia della galassia Benetton e Capitalia. Una vera e propria svolta che si attendeva da mesi e che è che ha visto due blocchi contrapposti: quello a cui faceva capo la famiglia Romiti, che ha dato l’addio venerdì scorso; e quello guidato dagli australiani. La decisione definitiva è arrivata ieri al termine del triplo incontro che ha visto riunirsi il patto di sindacato e del consiglio di amministrazione, e infine dal consiglio della controllata Leonardo. Un bel colpo per Gemina che rimette le mani su un vero e proprio gioiello nostrano: Adr rappresenta, nella gestione degli scali aerei, un elemento fondamentale.


 

Intanto,  Gemina guarda già al futuro. Secondo quanto dichiarato da Claudio Sposito verrà riproposto il piano industriale di 2 miliardi di euro che portò al duro scontro con gli australiani, piano che era stato presentato all’inizio dell’anno dall’amministratore delegato di Aeroporti di Roma, Maurizio Basile, e rigettato dai consiglieri di Macquarie. Per quanto riguarda le strategie future, il numero uno del fondo Clessidra ha sottolineato che l’idea è quella puntare tutto sul business degli aeroporti romani.

 


Come già detto e come anticipato da tempo, il ritorno italiano di Adr segna anche l’uscita da Gemina della famiglia Romiti. Un addio reso inevitabile dalle divergenze che erano nate soprattutto quando l’ex presidente di Fiat si era detto contrario allo scontro con gli australiani. Una presa di posizione che è costata cara a Cesare Romiti e al figlio Pier Giorgio che sono stati estromessi da tutte le cariche. La dipartita della famiglia Romiti si concluderà a novembre con la cessione del 34% di Investimenti e Infrastrutture.


 


Ma cosa succederà ora a Gemina? La nuova società comincia a prendere forma e prevede: Investimenti e Infrastrutture, in cui salirà sia Benetton sia Clessidra dal 31,5% al 48%, di cui ciascuno avrà tra le mani circa il 29%. Tra gli altri spiccheranno anche i nomi di Mediobanca con una quota pari al 12,6% e la famiglia Toti con poco più del 12%.

 

Il mercato non ha accolto con favore il ritorno di Adr in mani italiane e neanche l’addio della famiglia Romiti, il titolo Gemina è stato sospeso in Borsa per eccesso di rialzo sul prezzo di controllo. L’azione, infatti, nelle prima mezzora di contrattazioni perdeva oltre 3 punti percentuali, mentre al momento della sospensione avanzava del 4,55% a 3,23 euro.

 

(Notizia aggiornata alle 10.55)