Notizie Notizie Italia Aem-Asm Brescia, dalla fusione nasce A2A

Aem-Asm Brescia, dalla fusione nasce A2A

22 Ottobre 2007 14:05

Via libera degli azionisti di Aem quest’oggi a ben due matrimoni: il primo con Amsa e il secondo con Asm Brescia. L’assemblea degli azionisti della multiutility meneghina, in veste strordinaria, ha infatti approvato i progetti di fusione per incorporazione di Amsa e di Asm Brescia in Aem negli stessi termini approvati dal consiglio di amministrazione della municipalizzata presieduta da Giuliano Zuccoli in data 25 giugno 2007 e comunque già comunicati al pubblico. Per Zuccoli quella odierna è una giornata storica nel capitolo dell’M&A e fornisce alla società nascente ambizioni di respiro tutto europeo: il risultato ottenuto con l’integrazione tra Milano e Brescia “ci permette di pensare a una grande operazione in Europa dal momento la dimensione di un operatore come noi oggi deve essere come minimo europea”. Zuccoli al termine dell’assemblea dei soci ha puntualizzato che la stima di sinergie a regime pari a circa 80 milioni di euro all’anno prima delle imposte è “prudente”.


L’assemblea di Aem ha quindi approvato in relazione alla fusione Aem/Amsa un aumento di capitale al servizio del concambio, per 50.494.605,20 euro, e in relazione alla fusione Aem/Asm Brescia un aumento di capitale sociale al servizio del concambio per massimi 642.591.490,84 euro. L’assemblea ha inoltre approvato il nuovo testo di statuto sociale che prevede, tra l’altro, l’adozione del sistema di amministrazione e controllo dualistico, il trasferimento della sede legale a Brescia e la nuova denominazione della società post-fusione, che si chiamerà “A2A” spa.


A2A, secondo quanto si apprende da una nota diramata da Aem, si posizionerà quale “operatore leader di settore in Italia” tra le local utility. Come indicato nel documento informativo, al 2006, su base pro-forma, A2A esprime un gruppo con ricavi pari a 9,6 miliardi di euro e con un margine operativo lordo di 1,8 miliardi di euro, attivo nei settori dell’energia elettrica, del gas e del calore, nonché nei settori del ciclo idrico integrato e dei servizi ambientali. I Comuni di Milano e Brescia, secondo quanto comunicato al pubblico, hanno stipulato il 5 ottobre un patto parasociale per assicurare l’unitarietà e la coerenza di indirizzo di A2A. I Comuni eserciteranno il controllo congiunto di A2A e possiederanno in misura paritetica una partecipazione complessiva pari a circa il 55% del capitale sociale.


Il matrimonio Aem-Asm quest’oggi ha ricevuto la benedizione anche dei soci di Brescia. Vista dalla parte di Brescia, l’integrazione per incorporazione prevede un rapporto di cambio fissato in 1,60 azioni ordinarie Aem per ciascuna azione ordinaria Asm. Quest’ultima procederà alla distribuzione di un dividendo straordinario a favore dei propri azionisti pari a 11 centesimi di euro per azione, in pagamento il 3 gennaio 2008.”Questa operazione – ha commentato Renzo Capra, presidente della multiutility bresciana – è in linea di continuità con l’evoluzione recente di Asm, che, nell’ultimo decennio, ha incrementato il proprio utile netto di quasi otto volte grazie sia al forte sviluppo organico sia ad analoghi progetti di crescita per linee esterne: si pensi all’acquisizione del 20% di Endesa Italia o alla più recente integrazione con Bas”. “Con questa fusione – prosegue Capra – Asm e Aem mostrano di saper raccogliere le sfide poste per il futuro dai mercati dell’energia che sono destinati a una sempre maggiore integrazione a livello internazionale: A2A si propone, infatti, come riferimento per ulteriori aggregazioni finalizzate alla creazione di un importante player italiano di dimensioni europee”. Tra l’altro si segnala anche come Capra, nel segnalare i soci presenti in assemblea, abbia fatto sapere che la quota detenuta dal finanziere, Romain Zaleski, attraverso la Carlo Tassara, sia scesa al 3,75% dal 4,8% dello scorso aprile.