Notizie Notizie Italia Eni, più vicino l’accordo per il Kashagan – PRIMA NOTA

Eni, più vicino l’accordo per il Kashagan – PRIMA NOTA

22 Ottobre 2007 13:38

Potrebbe essere vicina a una soluzione la disputa che negli ultimi mesi ha contrapposto il governo del Kazahkstan e il consorzio di compagnie petrolifere guidato da Eni per lo sfruttamento del maggiore bacino petrolifero scoperto negli ultimi trent’anni, quello di Kashagan.


Secondo quanto riportato, in mattinata, dell’agenzia di stampa russa Interfax, nel fine settimana sarebbe stato raggiunto un accordo tra le parti per prorogare il periodo di colloqui oltre la data di scadenza odierna. Eni rimarrebbe alla guida del consorzio sebbene, secondo indiscrezioni riferite dal Financial Times che confermerebbero quelle che erano le attese sull’evoluzione della vicenda, le quote nel progetto verrebbero riviste a favore della compagnia, controllata dal governo di Astana, KazMunaiGaz. Quest’ultima passerebbe infatti al 16,81% dall’8,33% precedente constringendo gli altri membri a diluire le loro quote.


Compresa Eni, che secondo le stime degli analisti di Euromobiliare rinuncerebbe a circa 850 milioni di dollari, pari allo 0,16 euro per azione, senza contare lo “sconto sugli investimenti in quota a KazmunaiGaz” che potrebbero impattare per un totale di 13 miliardi di dollari e 5 ulteriori centesimi per azione per Eni.


Del consorzio fanno parte Total, ExxonMobil, Royal Dutch Shell, ConocoPhillips, Impex e KazMunaiGaz. I lavori nel bacino petrolifero sono stati sospesi sul finire del mese di agosto per asserite violazioni in materia di rischio ambientale e per i ritardi nell’avvio della produzione, inizialmente previsto per il 2005 ma slittato poi al 2011, ritardi che avrebbero portato a un incremento dei costi da 57 a 136 miliardi di dollari secondo il governo kazako, da 10 a 19 secondo l’Eni.


Il titolo della compagnia guidata da Paolo Scaroni si muove in linea con il listino di Piazza Affari accumulando una perdita dell’1,87% a 24,87 euro.