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Addio ai sogni di espansione per le banche irlandesi, pronta la nazionalizzazione

25 Novembre 2010 10:38

Addio a progetti di espansione e sogni di gloria. Le banche irlandesi, l’ex simbolo della forza della Tigre Celtica, sono sull’orlo del collasso e il governo di Dublino sta studiando un’ulteriore iniezione di capitali all’interno degli istituti di credito. Le autorità irlandesi hanno già concesso 22,3 miliardi di euro a Anglo Irish Bank, 3,5 miliardi a Bank of Ireland e altri 3,5 miliardi a Allied Irish Bank. Ma le tre maggiori banche del Paese, secondo quanto riporta questa mattina il Financial Times, potrebbero ricevere un’immediata iniezione di liquidità per circa 12 miliardi di euro. Una voce alimentata ieri da una fonte governativa che aveva parlato chiaramente di “una nazionalizzazione della Bank of Ireland”.
 
Gli analisti di Credit Suisse hanno stimato che Allied Irish Bank e Bank of Ireland necessitano rispettivamente di 3 miliardi e 1,5 miliardi di euro. L’iniezione di capitale farà aumentare la quota del governo di Dublino in Bank of Ireland dal 36% ad oltre l’80%, nazionalizzando di fatto l’istituto di credito, mentre Allied Irish dovrebbe diventare completamente di proprietà statale. Una situazione turbolenta che si è riversata sull’andamento in Borsa dei titoli degli istituti, che ieri hanno lasciato sul parterre oltre 10 punti percentuali. Come se non bastasse Moody’s ha messo sotto la lente per un possibile declassamento il rating dei depositi a breve e del debito di Bank of Ireland, di Ebs Building Society, Irish Life & Permanent e Allied Irish Banks.


Un altro sintomo della degenerazione del sistema bancario è rappresentato dalla fuga dai conti correnti. Dal’inizio dell’anno i depositi dei clienti presso le filiali Allied Irish Banks hanno mostrato una diminuzione di 13 miliardi di euro. Una notizia emersa con l’annuncio che il previsto aumento di capitale della banca sarà ampliato da 5,4 a 6,6 miliardi di euro. Un passo quasi obbligato per la banca irlandese, dopo la decisione di abbandonare il progetto di vendita della britannica Aib Group e che rende ancora più drammatica la situazione in cui versa il settore finanziario del Paese.
 
La nazionalizzazione degli istituti dovrebbe quindi accelerare il processo di pulizia degli asset e di cessione delle attività estere. Allied Irish Bank, infatti, ha già venduto al Banco Santader il 70% della polacca Zachodni per 2,94 miliardi di euro e ha già in cantiere alcune dismissioni in Bulgaria e nei paesi Baltici. Nel bel mezzo di questa tempesta finanziaria, ieri il Governo di Dublino ha varato un pesante piano di austerity: 10 miliardi di tagli al welfare state e 5 miliardi aumento delle tasse nell’arco di quattro anni; aumento dell’Iva al 22% nel 2013 e al 23% nel 2014, mentre la discussa corporate tax è stata confermata al 12,5%. Oggi il Governo guidato dal premier Brian Cowen sarà atteso da un importante test, ovvero l’elezione per il rinnovo di uno dei seggi vacanti in Parlamento.