Notizie Notizie Mondo Addendum Bce su NPL: flessibilità tempo fino a 2021, copertura 100% non obbligatoria per i garantiti

Addendum Bce su NPL: flessibilità tempo fino a 2021, copertura 100% non obbligatoria per i garantiti

15 Marzo 2018 11:35

Nessuno scossone sui titoli bancari nella sessione odierna, almeno per ora, dopo la pubblicazione dell’addendum della Bce sugli NPL, arrivato all’indomani delle proposte della Commissione europea. Le linee guida presentate dal braccio di supervisione bancaria della banca centrale entreranno in vigore a partire dal prossimo 1° aprile.

Tuttavia, stando a quanto si legge nel comunicato, gli istituti di credito potrebbero avere tempo fino al 2021 per renderle esecutive. Inoltre, la copertura degli NPL garantiti non dovrà essere necessariamente del 100%.

A Piazza Affari le banche riportano un trend contrastato: Banco BPM +0,72%, Bper -0,41%, Intesa SanPaolo -0,13%, Ubi Banca +0,48%, UniCredit -0,10%.

“L’addendum – si legge nel comunicato – riguarda i crediti classificati come NPL in linea con la definizione dell’Autorità bancaria europea dopo il 1° aprile 2018“.

“Nel corso del dialogo di vigilanza la BCE discuterà con le singole banche gli eventuali scostamenti dalle aspettative sugli accantonamenti prudenziali indicate nell’addendum. A conclusione del dialogo di vigilanza, tenendo conto della situazione specifica di ogni banca, la Vigilanza bancaria della BCE deciderà, caso per caso, se e quali misure di vigilanza siano appropriate. I risultati di questo dialogo saranno integrati, per la prima volta, nel processo di revisione e valutazione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation Process, SREP) del 2021″.

La Bce esorta comunque le banche a prepararsi alle nuove regole:

“Le banche si dovrebbero preparare, utilizzando il tempo a disposizione per rivedere le proprie politiche e i propri criteri di sottoscrizione del credito in vista di ridurre la creazione di nuovi NPL, in particolare nelle attuali condizioni economiche favorevoli”.

Esattamente, riguardo agli npl garantiti, la svalutazione avrà avvio a partire dal terzo anno per un ammontare del 40% del credito; le svalutazioni saliranno poi al 55% dopo quattro anni, al 70% dopo cinque anni, all’85% al sesto anno, fino ad arrivare al 100% al settimo anno. (ma appunto non sarà obbligatorio raggiungere la soglia del 100%).

La copertura dovrà avvenire dunque in sette anni, non in otto come proposto dalla Commissione Ue.

Per quelli non garantiti, la copertura integrale dovrà arrivare invece entro due anni.

Da segnalare che, nella giornata di ieri, laCommissione europea  ha presentato le proprie proposte per gestire il problema dei crediti deteriorati. Poco confortante l’outlook dell’Autorità Bancaria europea, ovvero l’EBA, che ha avvertito che l’applicazione delle proposte Ue deprimerebbe nel corso di 20 anni il CET1 ratio di una banca europea, in media, di ben 205 punti base.

Nell’arco di sette anni, l’impatto sarebbe di 56 punti base, pari al 40% degli utili retained.

Da segnalare che, stando ai dati dell’EBA, un terzo delle banche dell’Unione europea presenta ratio NPL superiori al 10%: i ratio più alti interessano in particolare le banche di Grecia, Italia, Cipro e Portogallo.