Commissione europea presenta piano NPL. Eba: in sette anni impatto pari a 40% utili retained di banche

Un piano “ambizioso”, per risolvere il problema annoso dei crediti deteriorati, e per evitare che lo stesso si ripresenti in futuro. La Commissione europea, come da attese, ha annunciato un pacchetto di misure per affrontare la questione, che riguarda tutte le banche europee. E che ‘vale’ 910 miliardi di euro: tanti sono gli NPL che zavorrano i bilanci bancari. Il Ftse Mib di Piazza Affari arriva a perdere -1% e gli altri listini europei azzerano i guadagni. A Milano sell sulle banche. D’altronde, in quello che è stato definito il risultato di un modello “conservativo”, l’Autorità Bancaria europea, ovvero l’EBA, ha avvertito che l’applicazione delle proposte Ue deprimerebbe nel corso di 20 anni il CET1 ratio di una banca europea, in media, di ben 205 punti base.
Nell’arco di sette anni, l’impatto sarebbe di 56 punti base, pari al 40% degli utili retained.
Le proposte presentate oggi dalla Commissione, se approvate, verrebbero applicate solo ai nuovi prestiti, e non all’intero stock di NPL che è rimasto nel sistema bancario europeo.
A tal proposito, stando ai dati statistici più recenti dell’EBA, un terzo delle banche dell’Unione europea presenta ratio NPL superiori al 10%: i ratio più alti interessano in particolare le banche di Grecia, Italia, Cipro e Portogallo.
Quattro sono i punti chiave che la Commissione europea ha delineato, stando a quanto rileva un articolo del Financial Times:
- Le proposte implicano che tutte le banche detengano capitali aggiuntivi contro il rischio che i crediti erogati diventino inesigibili.
- Incoraggiano la creazione di un mercato secondario dove gli istituti possano vendere i loro NPL.
- Permettono alle banche di avere accesso alle garanzie, una volta che i crediti si sono confermati deteriorati in via extragiudiziale, dunque senza dover ricorrere ai tribunali,
- Presentano linee guida ai paesi dell’Ue che vogliano creare società di gestione degli asset o meglio le cosiddette bad bank.
Riguardo agli accantonamenti richiesti, per coprire i crediti deteriorati non garantiti, le banche europee avrebbero a disposizione due anni di tempo: nel primo anno la copertura dovrebbe essere pari al 35%, per salire nel secondo anno al 100%.
Nel caso dei crediti deteriorati garantiti, la Commissione richiede una copertura del 100% entro otto anni.
In particolare, del 5% nel primo anno, del 10% nel secondo anno, del 17,5% nel terzo anno, del 27,5% nel quarto anno, del 40% nel quinto anno, per proseguire fino ad arrivare al 100% nell’ottavo anno.