Acri, sempre meno risparmiatori in Italia
Famiglie italiane sempre meno “formiche”. Si riduce il numero di coloro che riescono a risparmiare a fine mese (33%, -4 punti percentuali). La situazione peggiora, se si pensa che, dal 2001 ad oggi, è cresciuto anche il numero delle famiglie nostrane in “saldo negativo”, ovvero che devono far ricorso a prestiti o che devono utilizzare il risparmio accumulato in precedenza. È solo una delle tendenze messe in evidenza dall’indagine dal tema “Gli italiani e il risparmio”, presentata in occasione dell’83esima edizione della giornata mondiale del risparmio (31 ottobre 2007) dall’Associazione delle casse di risparmio e delle fondazioni di origini bancarie (Acri) e realizzata in collaborazione con Ipsos.
Oltre al rallentamento del risparmio nell’ultimo anno ci sono altri fattori critici per lo Stivale. Sembra, infatti, essersi indebolita la svolta ottimista che si è registrata nel 2006. Anzi, adesso è una tendenza pessimista, quella che aleggia con insistenza. Sono i timori per l’andamento dell’economia internazionale, soprattutto la recente crisi del mercato del credito innescata dai mutui subprime negli Stati Uniti, ad aver fatto maturare negli abitanti del Belpaese un “pessimismo quasi rassegnato”, con l’idea che esistano scarse possibilità che la situazione muti in tempi brevi. Dal sondaggio emerge che per la maggioranza degli intervistati il Paese non sia sufficientemente attrezzato per far fronte a questa emergenza.
In questo quadro, tutt’altro che ottimista, sono le parole incertezza e difficoltà a farla da padrona. Sono, infatti, in crescita le famiglie che dichiarano di non navigare in buone acque. E proprio queste difficoltà economiche si riflettono sull’atteggiamento relativo al risparmio. Il tutto si conferma in una costante propensione alla liquidità, che accomuna due italiani su tre. E quest’anno si è registrata anche una minore propensione nell’investire nel mattone, a vantaggio di strumenti finanziari considerati “sicuri”, quali i titoli di stato, le obbligazioni, i certificati di deposito e i libretti di risparmio.
Dati e tendenze che precedono di un sologiorno – come ormai accade da sette anni – la giornata mondiale del risparmio, che quest’anno verrà celebrata alla presenza del presidente della Repubblica, Giorgio Napoletano, con l’intervento del ministro dell’Economia e delle Finanze, Tommaso Padoa- Schioppa; il Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi; il presidente dell’Abi, Corrado Faissola e infine, quello dell’Acri, Giuseppe Guazzetti.