L’accordo sulla Grecia scalda gli animi in Europa: Barroso in pressing sulla Merkel
Il dissesto di Atene, soffocata dai costi del debito pubblico, resta una spina nel fianco nella Vecchia Europa. Le evoluzioni del dossier Grecia, in vista del consiglio europeo di giovedì e venerdì, tengono con il fiato sospeso in queste ore i paesi dell’Ue: sono diverse le soluzioni allo studio, ma su tutte aleggia l’ipotesi di un possibile slittamento dell’accordo.
Restano, infatti, ancora troppe le discussioni sulle modalità di intervento. Anche se sembrano in aumento le chance di una soluzione mista Ue-Fmi, le distanze tra i leader politici raccontano un’altra verità. La cancelliera tedesca, Angela Merkel, non ha usato giri di parole: ha definito ieri un illusione la possibilità di trovare una intesa nei prossimi giorni, aggiungendo che la riunione non porterà ad alcuna decisione.
Dichiarazioni, che sembrano mettere una pietra tombale sulla possibilità che i 27 capi di Stato e di governo posano varare nelle prossime ore un piano dettagliato per il salvataggio di Atene. E lo si evince anche dalle parole pronunciate dal presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, che davanti al Parlamento europeo ha ribadito che “la decisione formale spetta al Consiglio Ue, ma non è detto che arrivi questa settimana”.
Cerca di non alimentare lo scontro stamattina il presidente della Commissione Ue, José Manuel Barroso, che in un’intervista pubblicata sul Financial Times spiega invece come sia arrivato il momento di aiutare la Grecia. Secondo Barroso la Merkel, fino ad oggi scettica sugli aiuti finanziari ad Atene, alla fine si convincerà che è una misura necessaria.
“Lo scorso 11 febbraio i leader Ue hanno deciso di intraprendere azioni coordinate per assicurare la stabilità della zona euro, se necessario. Ecco, la Commissione ritiene che sia necessario ora”, ha spiegato il presidente della Commissione Ue in risposta alla Merkel, che non sembra vederne ancora nessuna l’urgenza. “Conosco la Merkel – ha aggiunto – è una grande europeista e non ho dubbi che, se necessario, sarà a favore dell’assistenza finanziaria alla Grecia”.
Assistenza che prenderà la forma di prestiti bilaterali condizionati, un meccanismo da non attivare immediatamente, ma solo quando Atene lo richiederà e se i mercati non si saranno calmati nel frattempo, ha specificato ancora Barroso. Un’assistenza di tale tipo aggirerebbe la clausola del no bail-out, o no al salvataggio, contenuta nel Tratto Ue: “No bail-out non significa che non possiamo aiutare gli Stati membri”.
In attesa di nuove dichiarazioni intanto lo spread fra i decennali di riferimento greco e tedesco si è ristretto stamattina fino a toccare un minimo di 330 punti base dai 344 di ieri in chiusura, dopo le indicazioni di Papacostantinou convinto che oggi arriveranno risultati positivi dal summit Ue.