Accelera il ritmo di crescita degli Stati Uniti, +3,2% il pil nell’ultimo trimestre del 2010
I consumi trainano l’economia statunitense nell’ultimo trimestre del 2010 che mostra però una crescita inferiore alle attese. La prima lettura flash relativa al quarto trimestre evidenzia una crescita del Pil annualizzato degli Stati Uniti del 3,2% per cento. Le attese erano a +3,5% dal +2,6% alla fine del terzo trimestre. Il 2010 si chiude con un progresso del pil del 2,9% dopo il -2,6% del 2009. Si tratta del maggior progresso degli ultimi 5 anni.
A sostenere la crescita è stato principalmente il balzo dei consumi personali, che contano per circa il 70 per cento sul pil. L’incremento dei consumi è stato nell’ordine del 4,4%, ritmo più elevato dal primo trimestre del 2006. La parte finale dell’anno ha contribuito a questo incremento con le vendite natalizie nel comparto retail che sono balzate del 5,5 per cento, miglior riscontro degli ultimi 5 anni.
L’export ha evidenziato un balzo dell’8,5% mentre le importazioni sono scese del 13,6%. Le vendite di computer hanno aggiunto 0,31 punti percentuali alla variazione del quarto trimestre del PIL reale dopo l’aggiunta di 0,29 punti percentuali nel terzo trimestre. Contributo positivo per lo 0,34% da parte dei veicoli a motore dopo l’aggiunta di 0,49 punti percentuali al cambiamento del terzo trimestre.
Timothy Geithner, segretario al Tesoro degli Usa, intervenuto oggi al World Economic Forum di Davos, ha rimarcato che la crescita economica statunitense è ancora insufficiente per permettere una rapida discesa della disoccupazione. Riguardo all’indebitamento, Geithner ha affermato che l’attuale livello risulta insostenibile e occorre un’azione politica comune per mettere in atto una strategia credibile per ridurlo.
Sulla stessa lunghezza d’onda Ben Bernanke, presidente della Federal Reserve, che nelle scorse settimane ha sottolineato come la crescita economica statunitense del 2011 dovrebbe dimostrarsi più sostenuta di quella dello scorso anno ma ancora inadeguata per risollevare le sorti del mercato del lavoro. “Per la piena normalizzazione del mercato del lavoro, con questo ritmo di crescita economica, saranno necessari almeno altri 4-5 anni”, sono state le parole di Bernanke. Per quest’anno la Fed prevede un tasso di crescita moderatamente superiore rispetto a quello del 2010.
La disoccupazione Usa a fine 2010 risulta pari al 9,4 per cento negli Stati Uniti, sui minimi dal maggio 2009 complice soprattutto al calo del numero delle persone in cerca di lavoro. Venerdì’ prossimo il Dipartimento del Lavoro diffonderà i dati relativi a gennaio 2011. Le attese sono della creazione di 135 mila posti di lavoro con tasso di disoccupazione in aumento dal 9,4% al 9,5%.