Notizie Notizie Mondo 2016: che anno sarà per l’Eurozona? La crisi dei rifiugiati tra i maggiori rischi

2016: che anno sarà per l’Eurozona? La crisi dei rifiugiati tra i maggiori rischi

9 Dicembre 2015 14:34
Il 2016 sarà per l’Eurozona un anno per molti aspetti simile a quello che si sta per concludere: la crescita continuerà ma senza accelerare più di tanto, l’inflazione rimarrà ancora bassa e la politica monetaria della Banca centrale europea si confermerà espansiva. Tuttavia, alcuni rischi, come i grandi flussi migratori e la crisi dell’auto tedesca, potrebbero destabilizzare un equilibrio tra Paesi già precario e questo tranquillo percorso. Questa in sintesi le proiezioni elaborate dal team di Bank of America Merrill Lynch per il 2016.
Le previsioni su Pil e inflazione 
Gli analisti prevedono che l’economia dell’area euro crescerà dell’1,7% nel 2016 e dell’1,8% nel 2017, dopo il +1,5% nel 2015. “La crescita sarà guidata dai prezzi ancora bassi del petrolio, dall’indebolimento della moneta e dal continuo miglioramento dei flussi di credito”, indicano gli esperti. Per quanto riguarda l’inflazione, l’attesa è per valori intorno all’1% per tutto l’anno prossimo. Solo nel 2017 il tasso di inflazione aumenterà verso l’1,5%, avvicinandosi progressivamente al target della Bce fissato al 2%.
I rischi del 2016? Immigrazione al primo posto
La crisi dei rifiugiati è il principale rischio per l’Eurozona. “Gli ultimi episodi della questione greca e la crisi dei rifugiati in corso sono esempi di come l’Europa abbia raggiunto i limiti di integrazione – affermano da BofA Merrill Lynch – Questo è un equilibrio molto instabile, sostenibile solo grazie al supporto della Bce, ma che potrebbe svanire una volta finito il quantitative easing, in assenza di ulteriori innovazioni politiche”. Occorrono dunque importanti riforme strutturali. Tuttavia, visto lo scenario politico frammentato in molti Paesi, appare difficile agli occhi degli analisti l’offerta di agende di governo chiare e l’attuazione di progressi. Inoltre, “un contraccolpo potenziale contro l’immigrazione esterno potrebbe avere conseguenze dannose per la crescita a lungo termine”.