Borsa: la Birmania si dota di una sua piazza azionaria, aperta la Yangon Stock Exchange
La Birmania ha lasciato ufficialmente la lista dei Paesi che non hanno ancora una Borsa e ha lanciato la Yangon Stock Exchange, la sua piazza azionaria. Più volte rimandata, si tratta di una svolta importante per il Paese asiatico, che solo un mese fa festeggiava la vittoria elettorale storica del premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi. La tappa è però al momento solo simbolica, visto che gli investitori dovranno aspettare ancora, probabilmente due o tre mesi, prima di operare sulla piazza azionaria della Birmania e vedere le prime quotazioni.
La sua apertura è stata rimandata più volte: inizialmente doveva aprire i battenti a ottobre, poi dopo le elezioni politiche a novembre. Al momento solo sei società hanno presentato domanda di ammissione in Borsa, ma in lizza ce ne sarebbero già un centinaio provenienti da diversi settori, come quello dei trasporti, dell’agricoltura e dell’energia. La Yangon Stock Exchange è detenuta al 51% dalla banca statale Myanma Economic Bank, mentre la restante quota è in mani giapponesi, divisa tra Japan Exchange Group e Daiwa Institute of Research.
La nascita di questa nuova piazza finanziaria potrebbe rappresentare un trampolino alternativo per lanciarsi nella vasta area asiatica dei Paesi emergenti. L’economia della Birmania continua infatti a espandersi a un ritmo sostenuto, grazie anche agli stimoli governativi: il Pil è cresciuto del 7% nel 2014 ed è atteso in espansione dell’8,3% quest’anno, secondo le stime dell’Asian development Bank.