Notizie Notizie Italia 2006, l’annus orribilis per i fondi comuni made in Italy

2006, l’annus orribilis per i fondi comuni made in Italy

9 Gennaio 2007 17:10

In attesa dei dati definitivi di dicembre che  saranno diffusi oggi da Assogestioni, l’industria del risparmio gestito italiano si appresta ad archiviare il 2006 con un passivo di circa 18 miliardi di euro. Pertanto, se le anticipazioni di un rosso di 899 milioni di euro a dicembre verranno confermate, si tratterebbe del passivo record nella storia del risparmio gestito italiano, decisamente peggio dei più recenti “annus orribilis”, il 2002 e il 2004, che si erano chiusi rispettivamente con passivi di “soli” 4,4 e 2,3 miliardi di euro. Il tutto all’interno di un 2006 che è stato caratterizzato dal proseguo della forte crescita dei listini azionari mondiali. Solitamente negli anni in cui le azioni performano bene i fondi sono i primi a beneficiarne. Mentre in Italia ci troviamo davanti a un’anomalia dai connotati controversi e di non facile risoluzione.
In un contesto propizio come quello dell’anno appena conclusosi, i player dell’asset management non sono  riusciti a proporre agli investitori italiani prodotti che avessero l’appeal giusto e in grado di cavalcare la positività dei mercati. Il risparmio gestito nostrano dovrà pertanto ripartire nel 2007 proprio dal nodo prodotti, rendendo più appetibile la gamma di fondi offerta e sfruttando al meglio nuove normative come la Ucits III che tra l’altro consente l’utilizzo di strumenti derivati.
Di primaria importanza è anche il problema della tassazione che emerge nel confronto tra Italia ed estero. Basta guardare i dati sui prodotti di diritto italiano, che nel 2006 hanno perso l’esorbitante cifra di 42 miliardi, mentre fondi esteri e quelli “estero-vestiti” hanno chiuso l’anno in positivo. I gestori italiani sono sul piede di guerra, senza un adeguamento del regime fiscale nazionale, dal maturato al realizzato, i nostri prodotti non saranno mai appetibili fuori dai confini nazionali e meno convenienti rispetto a quelli esteri presenti in Italia. Chi vuole vendere all’estero ha già creato una propria struttura, mentre molte sgr nostrane hanno scelto la strada di partorire fondi estero vestiti, che nei primi 11 mesi del 2006 hanno raggiunto una raccolta superiore ai 9 miliardi di euro.  La concorrenza straniera nel 2006 si è tradotta in 12 miliardi di raccolta netta “made in Italy” per i colossi europei del settore.


Anticipazioni raccolta dicembre, segno più per fondi liquidità, hedge e flessibili
Anche nell’ultimo mese del 2006 il dato sulla raccolta dei fondi comuni italiani evidenzia un saldo negativo. I deflussi sono stati, secondo le anticipazioni diffuse ieri sera da Assogestioni, pari a 899 milioni di euro. Il patrimonio continua invece la sua moderata crescita e si porta a oltre 608 miliardi di euro. I fondi roundtrip continuano a ricevere le preferenze dei risparmiatori tornando ad avvicinarsi anche ai fondi esteri. Tra i protagonisti in positivo ancora una volta fondi flessibili e fondi Hedge sono ancora protagonisti, ma a dicembre le preferenze dei risparmiatori sono andate anche verso i fondi di Liquidità. I flussi messi a segno sono pari a: 842 milioni di euro per i flessibili, 132 milioni per gli hedge e per i fondi di Liquidità. Ancora in deciso rosso azionari e obbligazionari. I dati definitivi saranno diffusi oggi.