Notizie Notizie Italia Le 10 regole di Farrell per investire, una sponda per capire l’euforia (e i rischi) sul Ftse Mib

Le 10 regole di Farrell per investire, una sponda per capire l’euforia (e i rischi) sul Ftse Mib

Pubblicato 11 Gennaio 2020 Aggiornato 13 Gennaio 2020 08:53

Le 10 regole di Bob Farrell restano un must valido in “tutte le stagioni”. La fase attuale che i mercati azionari stanno attraversando non è sicuramente di facile lettura. Andarsi a leggere con attenzione le 10 regole di Bob Farrell è sicuramente un consiglio spassionato per ogni tipo di trader. Con questo articolo si cerca di fare un po’ di scuola ma, soprattutto nell’incertezza del momento, avere delle regole ferme su cui poggiarsi sia sempre una cosa valida, a prescindere dalle condizioni di mercato.

Molti di voi si saranno fatti la domanda: ma chi è questo Bob Farrell? Grande analista in forza per diversi decenni a Merrill Lynch, ha assistito in prima persona ai mercati bullish di fine anni ’60, metà anni ’80 e fine anni ’90, il brutale mercato bearish del 1973-74 e il crash dell’ottobre 1987. Farrell, andato in pensione nel 1992, ci ha lasciato in eredità questo pugno di regole che sono all’apparenza banali, ma la lettura è valida sia per il trader meno esperto che per quello più navigato.

Le 10 regole per investire di Bob Farrell

1) I mercati, nel tempo, tornano sempre nei pressi della loro media (in pratica, significa che gli eccessi tendono sempre ad appiattirsi).

2) Gli eccessi in una direzione, portano ad altrettanti eccessi nella direzione opposta (la cosa è di grande attualità, visto che il Ftse Mib ha guadagnato quasi il 60% dai minimi di metà agosto 2019).

3) Non esistono nuove epoche e gli eccessi non durano per sempre (noi tutti ci ricordiamo della crisi negli anni 2000).

4) Quando un movimento al rialzo è superiore alle aspettative, difficilmente alla sua conclusione ci si trova con un trend laterale (è la legge dell’elastico).

5) Le persone tendono a comprare ai massimi e non ai minimi (la psicologia gioca un ruolo fondamentale in questo ambito).

6) La paura e l’avidità sono i due più grossi problemi da combattere nel tempo (e sono anche i motivi per cui solitamente si vende ai minimi e non quando si dovrebbe).

7) A guidare i grandi rialzi, interviene tutto il mercato, a farlo crollare basta la correzione violenta di qualche big player e il mercato segue a ruota.

8) I mercati bullish hanno tre fasi: una forte discesa, una ripresa di ottima entità e poi un tonfo finale.

9) Quando gli analisti sono concordi sulla tendenza dei mercati, vuol dire che qualcosa sta per accadere (tutti iniziano ad essere concordi sull’arrivo della recessione e sul peggioramento del quadro macroeconomico?).

10) I mercati rialzisti sono più divertenti dei mercati ribassisti (nel senso che ovviamente, nei momenti di bear market, l’euforia cala vistosamente, mentre quando le borse salgono, è facile farsi prendere dall’entusiasmo).

Il destino del Ftse Mib è già scritto?

Nessuno ha la sfera di cristallo ma con l’aiuto delle regole di Farrell possiamo ricostruire la dinamica del principale indice italiano.

Partiamo dal punto 2: il 2019 è stato un anno da record per l’indice italiano che ha messo a segno una performance vicina al +30%, risultato che non si vedeva dal lontano 1998. Il Ftse Mib si è guadagnato il titolo di miglior indice europeo lo scorso anno, anche se c’è chi ha fatto meglio oltreoceano come  il Nasdaq 100 (+40% nel 2019). Gli acquisti proseguono in questo primo scorcio del 2020.

Il rally dell’indice italiano è partito alla metà di agosto 2019 e ha comportato un rialzo di oltre il 20%, ma perché è cresciuto così tanto? In parte ha contribuito la sottoperformance del 2018, quando il Ftse Mib aveva fatto peggio di quasi tutti gli altri indici internazionali, e ha aiutato anche il supporto delle banche centrali che hanno confermato nello scorso anno il loro sostegno ai mercati finanziari. Altro fattore importante la distensione dei rapporti commerciali tra Usa e Cina nella seconda parte del 2019. Le tensioni tra i due paesi avevano invece affossato l’anno precedente il mercato italiano molto dipendente dall’export. A tutto ciò si aggiunge il ritrovato clima di serenità con la formazione del nuovo Governo.

Il punto 4 è emblematico. Un rialzo poderoso del Ftse Mib forse quasi nessuno se l’aspettava ma poi cosa succederà? Secondo la regola di Farrell, che allude vagamente alla legge dell’elastico, non ci sarà un trend laterale ma un movimento verso il basso. Quanto scenderà l’indice? Le regole non lo definiscono, ma sappiamo che, nonostante le crescenti tensioni geopolitiche in Medio Oriente tra Stati Uniti e Iran, il mercato sta continuando a salire, toccando nuovi massimi da oltre un anno e mezzo.

Tutto ciò ci porta a buttare un occhio al punto 8. Stiamo dunque per arrivare alla terza fase di cui fa riferimento Farrell? Ognuno è libero di trarre le proprie conclusioni. Ma una cosa ci insegna il grande analista: quando siamo certi che le cose andranno in un determinato modo, allora sarà giunto il momento di farsi un bagno di umiltà e di riprendere queste banali ma efficaci norme, anche perché, come dice Bob Farrell, quando le cose vanno in un certo modo, l’avidità e la paura ci fanno fare brutti errori.