News Notizie Italia Piazza Affari: brilla il comparto bancario, volano UniCredit e Fineco

Piazza Affari: brilla il comparto bancario, volano UniCredit e Fineco

Pubblicato 23 Agosto 2016 Aggiornato 19 Luglio 2022 15:43
La seduta di Piazza Affari si conclude con gli umori alle stelle, che portano l'indice FTSE Mib ha registrare la miglior chiusura del Vecchio Continente, in rialzo del 2,49% a 16.778,05 punti. Sul podio anche le piazze di Madrid e Francoforte, con guadagni superiori all'1% per l'Ibex e dello 0,9% circa per il Dax.

Gli indici continentali hanno beneficiato delle buone notizie provenienti dal fronte macroeconomico pubblicate questa mattina. L'indice Pmi composito, elaborato da Markit, ha messo in luce una crescita sostenuta del settore privato dell'eurozona nel mese di agosto.

Alla luce di questi dati JP Morgan ha rivisto le proprie stime circa la politica monetaria perseguita dalla Banca Centrale Europea, ritenendo improbabile un taglio dei tassi nel prossimo meeting a settembre.

A Milano ha brillato il comparto bancario (+5,34%) principalmente grazie a Fineco Bank. Quest'ultima con un balzo del 7,9% porta le azioni ad un valore di chiusure di 5,39 euro, guadagnando la maglia rosa del listino.

Bene impostate anche UBI Banca, +7% a 2,37 euro, ed UniCredit con un guadagno del 6,63% a 2,09 euro. Per l'istituto di Piazza Gae Aulenti gli acquisti sono stati generati dalla notizia secondo cui il Ceo della compagnia assicurativa polacca PZU, Michal Krupinski, sarebbe pronto a volare a Milano per trattare con Unicredit per rilevare parte della quota del 40,1% di Bank of Pekao in mano alla banca italiana.

Unico segno negativo fra i 40 principali è Campari con una flessione frazionale dello 0,5% a 9,76 euro. Chiudono in territorio positivo anche i titoli dell'energia come Saipem, +4,6% a 0,41 euro, ed Eni, +1,33% a 13,62 euro, nonostante il secondo giorno consecutivo di cali delle quotazioni del greggio.

Il mercato dell'oro nero, dopo il rally di agosto, subisce pressioni crescenti, da un lato a causa dell'aumento della produzione in Nigeria e Nord America, mentre dall'altro si allontanano le ipotesi di un accordo per il congelamento della produzione fra i membri Opec, per i quali è previsto un incontro a settembre ad Algeri.